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di ALESSANDRO FUSCO MILLE motivi di interesse muovono intorno al match che oggi (ore 12, diretta Skysport2) ...

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Anzitutto la supremazia nel Tri-Nations, con gli All Blacks nettamente favoriti dopo i primi due successi caratterizzati da una sicurezza impressionante, soprattutto in considerazione del massiccio turn-over utilizzato dal coach Henry che non ha minimamente scalfito il rendimento dei tutti neri. Contro l'Australia rientreranno ben sette pezzi da novanta tenuti a riposo sabato scorso, tra i quali giocatori del calibro di Collins, Mauger, Mealamu e Gear. Altro motivo d'interesse la prestazione di Dan Carter dopo la scintillante prova offeta contro il Sudafrica. Il ragazzo d'oro del rugby neozelandese avrà di fronte talenti del calibro di Larkham e Giteau per una sfida che si annuncia entusiasmante. I wallabies hanno già aperto le ostilità in settimana sui media, polemizzando per bocca del ct Connoly a proposito dell'Haka dei giocatori neozelandesi chiamata Kapa O Pango che termina con il gesto del taglio della gola. Connoly ha sottolineato la funzione di esempio per molti giovani che dovrebbe richiamare gli All Blacks ad una maggiore attenzione nei comportamenti, definendo il gesto inopportuno. Non si sono fatte attendere le repliche dall'entourage dei tutti neri, assolutamente decisi a difendere quella che considerano come la più genuina forma di espressione della propria cultura tradizionale: «Kapa O Pango è la forma che abbiamo scelto per esprimerci - ha detto Mauger, uno dei leader del gruppo - e per affermare il nostro stile di vita che proiettiamo nel gioco. Sono altri gli esempi negativi che andrebbero evitati…». La battaglia è già cominciata.

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