Complimenti Branco, ma Siaca era poca cosa

La vittoria di Silvio Branco è stata probabilmente troppo facile (non credo che il pugile di Civitavecchia abbia perso una sola ripresa) per essere apprezzata come quella invece di Andrea Sarritzu che ha dovuto superare momenti molto difficili per avere ragione dello spagnolo Ivan Pozo nel match migliore della serata milanese. Tuttavia Branco merita i complimenti per la condizione che, alla vigilia del suo quarantesimo compleanno, ha saputo raggiungere. Se devo essere sincero Branco mi era piaciuto di più due anni fa quando, contro un avversario certamente migliore di quel Siaca che sul ring del Vigorelli non ha giustificato la sua presenza sul ring, vale a dire il tedesco Ulrich perse per una imperdonabile ingenuità dopo aver combattuto molto bene per dieci rounds. Questa volta non ha corso rischi ed è stato premiato da un verdetto (119-109 per i tre giudici) che fotografa la superiorità di Branco ma anche dimostra la mancanza di equilibrio e di emozioni. A me non piace fare la figura del nostalgico che si lascia andare al ricordo di tempi lontani e si fa tentare da confronti impossibili ed improponibili ma se per caso Giulione Rinaldi nella sua Anzio ha avuto la possibilità di vedere in TV il match dell'altra sera gli dev'essere venuta l'insana voglia di tornare sul ring. Il pugilato è certamente lo sport che è invecchiato di meno. Se vediamo oggi le immagini di vecchi incontri di calcio, di tennis, di basket ci sembra di vedere dei film di Ridolini, se vediamo invece i filmati di Sugar Ray Robinson, di Rocky Marciano, di Joe Louis o di altri vecchi campioni del ring pensiamo che sarebbero oggi in grado di competere ed anche di battere i pugili che oggi si dividono i titolo e le borse più importanti. Tuttavia parlando di medio-massimi non è che ci siano in giro dei fenomeni. I titolari delle quattro corone della categoria, il francese Fabrice Tiozzo (WBA) ha battuto Branco con un verdetto discutibile, l'inglese Clinton Woods (IBF), l'ungherese Zsolt Erdei ed il polacco Tomas Adamek (WBC) hanno dei buoni record ma non hanno mai incontrato avversari di autentico valore, tanto meno si sono affrontati, preferendo ciascuno difendere il proprio giardino. I due migliori medio-massimi del momento sono certamente Bernard Hopkins, ex monarca di medi, che ha 41 anni ed Antonio Tarver, che ne ha 37. Si sono affrontati due mesi fa (ha vinto nettamente Hopkins) senza un titolo in palio perché le varie organizzazioni non si sono messe d'accordo. Purtroppo il pugilato vive in un regime di anarchia dal quale non ha alcuna voglia di uscire. Nello sport essere campioni del mondo dovrebbe voler dire di essere i migliori ma nessuno dei pugili che ho elencato lo può affermare, nemmeno il bravo Silvio Branco, che comunque si gode giustamente la sua vittoria e si prende quello che la babele della boxe gli concede.