Lotito: «Non vendo la Lazio»

Lotito vuole ricorrere alla magistratura ordinaria, gli avvocati, soddisfatti di quanto ottenuto, sconsigliano di continuare la battaglia. In caso di sconfitta al Tar si rischia una ulteriore penalizzazione che potrebbe appesantire ancora di più l'handicap. Meglio evitare rischi e tentare alla Camera di Conciliazione del Coni dove si potrebbe ottenere un piccolo sconto magari sotto forma di revoca della squalifica di due giornate dell'Olimpico. E ai microfoni di Sky il presidente ha ribadito anche a mente fredda il suo punto di vista: «Il ricorso al Tar? Diventerebbe un obbligo solo nel momento in cui la Camera di conciliazione del Coni non dovesse risolvere il problema». Piccola risposta alla Sensi che si augurava la Lazio in B: «Sono cattolico, non godo mai delle disgrazie altrui». Sulla possibilità di vendere conferma la sua scelta, peraltro molto criticata: «Ho detto in modo inequivocabile che non avrei mai lasciato e venduto questa società che ha ancora bisogno di me per chiudere un passato doloroso che l'ha vista sull'orlo del fallimento. Anche in caso di retrocessione non mi sarei fatto da parte ma anzi avrei contribuito ulteriormente ad aiutare questo club. Una cifra? Non c'è nessuna cifra, la Lazio non è in vendita». Intanto con una nota ufficiale sul sito, squadra e tecnico hanno espresso i loro giudizi sui verdetti della corte di Sandulli: «Alla luce della nuova sentenza prendiamo atto che non c'è stato restituito quello che abbiamo meritatamente guadagnato sul campo. Auspicando che il tempo possa giocare a nostro favore, continueremo con professionalità e maggiore ostinazione a portare con onore questi colori sempre più in alto». Il patto di ferro all'interno dello spogliatoio c'è stato proprio come vent'anni fa, quando Fascetti a Gubbio richiamò la squadra a non mollare per andare a caccia della grande impresa, poi centrata. Rossi ha parlato ai suoi e tutti hanno dato la loro adesione per cercare di annullare in fretta la pesante penalizzazione inflitta dal professor Sandulli e dalla sua corte. Nel frattempo c'è anche il mercato e una squadra da completare con un attaccante e un difensore di grande livello (due se Stendardo dovesse confermare la voglia di andare via per giocare con più continuità). Il consulente di mercato Sabatini e Lotito hanno fissato il prezzo di Oddo: il Milan deve pagare 12 milioni. Il club rossonero deve fare in fretta se vuole avere il giocatore per i preliminari di Champions, ma finora l'offerta è di 2,5 milioni più il cartellino di Simic che però non interessa. Probabile un nuovo assalto nelle prossime ore, ma Galliani dovrà aumentare il piatto magari inserendo il laterale Foggia che piace molto a Rossi. Per la difesa il vero obiettivo è Daniele Bonera, 25 anni, che può giocare sia al centro che sulla destra (forse al posto di Oddo). Costa 6 milioni di euro ma la Lazio è pronta al sacrificio chiedendo un pagamento biennale. Infine la punta: prosegue il ballottaggio tra Di Vaio e Makinwa, con Jimenez possibile alternativa anche se il ruolo è un po' diverso rispetto ai primi due. Più facile arrivare al nigeriano del Palermo, più complicato riuscire a trovare un accordo sull'ingaggio altissimo del centravanti del Monaco.