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La tempesta su Calciopoli ha messo in luce quanto il businness abbia negativamente condizionato il mondo del calcio. Il giorno successivo alle sentenze della Corte federale si comincia a ricostruire. Onorevole, cosa pensa della sentenza su Calciopoli? «Come ministero non possiamo entrare nel merito, ma i giudici hanno avuto modo di vedere le carte e poter esprimere un giudizio. I tifosi della squadre punite si sentiranno raggirati, ma non sono stati i giudici a condannare i clubs, ma i marpioni che agivano al loro interno. Qualcuno afferma che la mano della Corte sia stata troppo leggera nei confronti delle società, ma in fondo credo giusto punire gli uomini e non le società. Ai tempi della Partitocrazia furono puniti i politici, non i singoli partiti. Comunque è stata una sconfitta per tutti gli sportivi, non solo per i tifosi che hanno visto condannate le loro squadre: sono stati truffati gli appassionati che ogni domenica pagano il biglietto e spendono la loro passione, è stato truffato lo sport italiano». Ma siamo anche i Campioni del mondo. «Il successo ai Mondiali deve essere visto come punto di partenza. Innanzi tutto ci dovremo rifare una verginità all'estero». Da dove si dovrà ripartire allora? «Dal mondo dilettantistico, dove la passione prevale sul businness. E sulla stesura di nuove regole: innanzi tutto sarà necessario ripartire in maniera differente i ricavi, ed è questo il punto fondamentale. È stato il businness a portare il calcio nella situazione attuale. E la quotazione in Borsa dei clubs è stato l'inizio del tracollo. Quali saranno i programmi del vostro Ministero? «Quelli che deciderà il ministro Melandri. L'intenzione è quella di creare un ministero al servizio dei cittadini. Partiremo dai giovani: davanti a ogni commissione il ministro Melandri ha già illustrato un programma di sviluppo per lo sport nelle scuole. Ma siamo un ministero senza portafoglio, dovremo avere anche un po' di fantasia per trovare i fondi». Avete già qualche idea in tal proposito? «Ho inviato una lettera al Ministro Melandri proponendo che venga istituito un fondo di 20 milioni di euro grazie all'otto per mille da utilizzare per la costruzione degli impianti sportivi nei comuni al di sotto dei 5 mila abitanti». La città di Roma rinuncia ad organizzare le Olimpiadi del 2016. Sarebbe stata una bella occasione per tutti. «Il sindaco Veltroni credo abbia voluto provocare l'opposizione: del resto, quando si vuol organizzare una manifestazione del genere, la semplice maggioranza non basta. Altrimenti si rischia di fare la fine che hanno fatto gli organizzatori di Torino 2006, dove c'è gente che ha lavorato e che ancora deve prendere i soldi». Sim. Pie.

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