Rabbia Juve: paghiamo per tutti
Pessotto: «Hanno punito solo noi»
Poi a un certo punto spunta un comunicato: «Non possiamo assolutamente accettare questa sentenza alla luce dei fatti che sono stati realmente acquisiti fino a questo momento. La sentenza non può essere ritenuta equilibrata: trovo grave e totalmente ingiustificata questa diversità di metodi di giudizio che separa la Juve dalle altre squadre. Per noi il conto è pesantissimo, essendoci stato revocato anche uno scudetto per un campionato che non è stato oggetto di inchiesta. Non ci fermeremo fino a quando giustizia non sarà fatta nell'interesse dei nostri straordinari tifosi e dei nostri azionisti». Cobolli Gigli, contestato anche da una parte dei tifosi presenti davanti alla sede della società, rincara poi la dose personalmente: «Paghiamo troppo per tutti. Prima chiuderemo il cerchio della giustizia sportiva davanti alla Camera arbitrale del coni, poi se non avremo soddisfazione andremo al Tar. Non capisco proprio la differenza tra la Juve e le altre società». Scoppia anche il caso Cannavaro, presentato ieri dal Real Madrid. «Non abbiamo ancora firmato nulla - spiega Cobolli Gigli - c'è stata troppa fretta come così come Capello ha avuto fretta ad abbandonare la barca». Moggi ha consegnato il suo sfogo a persone a lui vicine. «È una sentenza incomprensibile e inaccettabile». Si è espresso anche il suo avvocato Granaria. «La Juventus non è stata uccisa, ma è ferita gravissima. A questa sentenza manca un pezzo: quello che ci riguarda. Credo si possa dire che è andata malissimo: sul da farsi aspetteremo le motivazioni». Il suo collega Zaccone era andato subito oltre, annunciando il «ricorso alla Camera di Conciliazione del Coni e in tutte le sedi possibili». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il parere di Pessotto, ancora ricoverato presso l'ospedale Molinette: «Hanno punito solo noi». Così Giraudo: «Intendo andare avanti sino alla fine in tutte le sedi possibili».