L'osservatorio
Apprezzabile, però, l'immediata sensazione che i magistrati sportivi abbiano saputo evitare la trappola del giustizialismo spicciolo, da una minoranza demagogicamente invocato. Il giudizio di secondo grado non ha trascurato gli impliciti suggerimenti del buonsenso e soprattutto il dettato della gerarchia dei ruoli, nella scala delle responsabilità in merito al ciclone che ha travolto l'italico pallone. Certo, non avranno un cammino facile, nella prossima stagione, la Fiorentina e la Lazio, però è salva la loro permanenza nella élite del calcio nazionale: e questo può considerarsi un obiettivo di minima, ma fondamentale, raggiunto dalla difesa delle due società, particolarmente ispirata quella dei romani, fino a lasciare la sensazione di avere colpito il collegio giudicante, prima ancora che la sentenza della Corte Federale divenisse di dominio pubblico. Insomma, ha prevalso la considerazione, in questo mutamento di rotta non drastico però significativo, che si sia voluto creare un distacco importante tra le responsabilità della Juventus e quelle di altre società costrette a camminare sul ciglio dell'illecito per non arrendersi al potere dominante. Potere, è giusto ricordare, avallato e perfino rafforzato da chi avrebbe dovuto svolgere sull'intero movimento un'opera di vigilanza costantemente disattesa, fino a far apparire poco congrua, questa sì, l'ammenda a Franco Carraro, tradito da qualche collaboratore a lui molto vicino, ma almeno disattento nella valutazione di quanto stava accadendo in Italia. Il feudo di Moggi e Giraudo si è dissolto, ma la Juventus comunque un piccolo successo lo ha fatto registrare, con la penalità da scontare in Serie B ridotta a diciassette punti: per un'autentica corazzata del nostro calcio, e sia pure privata di tante bocche da fuoco di primo piano, la risalita in una sola stagione rappresenta impresa ardua, indubbiamente, però non così proibitiva come la sentenza di primo grado aveva fatto intendere. Poiché non era possibile non mettere in secondo piano le accuse rivolte alla Lazio e alla Fiorentina, tutto si è un po' ammorbidito, fino a consentire al Milan di giocare in Europa la prossima stagione, sia pure attraverso una porta secondaria. Però, rispetto ai momenti difficili che Lazio e Fiorentina dovranno affrontare, sembra decisamente blanda la doppia penalizzazione dei rossoneri, che nel sistema fasullo dei vertici del calcio avevano condiviso con gli juventini privilegi poco limpidi. Difficile pensare che i tifosi delle squadre colpite saranno contenti, anche quelli che avevano paventato conseguenze da incubo. Però è bene ricordare, quando si tratta di pesare le sentenze sportive, che il tifo penalizzato dalla disonestà e dall'arroganza di dirigenti indegni di questa qualifica, è lo stesso che aveva festeggiato in piazza quando si giocava con le carte truccate a suo esclusivo beneficio. Per finire, una piccola esibizione di involontario umorismo, l'interrogazione rivolta al ministro Melandri dai due parlamentari di Forza Italia, volta ad accertare l'equilibrio e l'imparzialità del Commissario Guido Rossi che «era stato consigliere dell'Inter». Non mi risulta che i due onorevoli avessero mai rivolto domande del genere quando, a due passi da casa loro, si consumava il più terrificante dei conflitti di interesse, con Galliani alla presidenza della Lega Calcio.