Il saluto
Ma il mediano ha scelto di tenersi dentro l'amarezza e salutare a modo suo una città e una tifoseria che lo ha apprezzato per dieci anni. Nella conferenza stampa d'addio alla Roma, tenuta nella sala «Quaroni» dell'Eur Spa, Tommasi ha soltanto accennato i motivi della sua scelta. «Ho deciso di andarmene da qualche mese. Andare a Trigoria e frequentare quell'ambiente mi pesava e quando una persona va a lavorare con pochi stimoli non è giusto continuare». Andrà all'estero, forse al Levante, «perché a parte il Verona, dove spero prima o poi di tornare, non c'è nessuna squadra italiana che potrebbe darmi più stimoli della Roma». I problemi con la società sono iniziati quel maledetto 22 luglio 2004. «Da quando mi sono infortunato alcuni rapporti umani si sono incrinati e la mia presenza a Trigoria era diventata ingombrante per me stesso. Mi ha pesato non aver sentito fiducia sul mio recupero». Nessuno della società, nonostante l'invito via fax di Tommasi, si è presentato alla conferenza. Rosella Sensi ha salutato il giocatore attraverso un comunicato sul sito della società. «Per Damiano la Roma ci sarà sempre» scrive l'ad. «Sono parole - racconta Tommasi - che avevo già sentito dal presidente Sensi ma una delle cose che mi hanno amareggiato è stata la rincorsa a salvaguardare un'immagine o un'idea di valori che si portano avanti piuttosto che la rincorsa a recuperare un rapporto». Ale. Aus.