L'APPUNTO
Lazio e Juventus mai nella stessa serie
Con tutto il rispetto per la Vecchia Signora che ieri con i suoi ottimi avvocati ha provato a smontare il dispositivo della Caf, è impensabile che il professor Sandulli possa avallare le sentenze di Ruperto. Lo scandaloso verdetto del tribunale di primo grado deve essere in qualche modo cambiato per dare la sensazione che si sia fatta veramente giustizia e non giustizialismo puro sull'onda del sentimento popolare di mezza Italia (l'altra tifa per le squadre coinvolte nel maxi scandalo). Sarebbe bello che tra qualche ora fosse tutto finito, che non ci fosse bisogno di andare al Tar oppure alla Corte Europea. Sarebbe straordinario dimenticare subito questi processi che durano meno delle riunioni di condominio, dove i giudici sono nominati dal commissario della Federcalcio qualche giorno prima dell'inizio del procedimento e vanno, guarda caso, a formare la maggioranza della corte. Tante, troppe anomalie, a cominciare dal diritto alla difesa sacrificato sull'altare delle coppe europee. Si è arrivati addirittura a esultare perché è stata allegata agli atti la deposizione dell'arbitro Tombolini per Lazio-Brescia. Ma non dovrebbe essere normale in un processo ascoltare i testimoni e sentire tutti i personaggi implicati per arrivare alla verità? A che serve sbandierare la velocità della giustizia sportiva se poi si sono spezzate carriere di arbitri senza uno straccio di prova, se si sono condannati dirigenti che hanno scritto la storia del nostro calcio senza avere la certezza che abbiano partecipato agli illeciti? Per non parlare delle squadre che rischiano il fallimento sulla base di teoremi illogici. Il professor Sandulli può rimettere le cose a posto con un po' di buonsenso e chiudere davvero una delle pagine peggiori del nostro calcio. Senza aggiungere ingiustizia alle ingiustizie compiute da alcuni dirigenti senza scrupoli. Lazio e Fiorentina non possono avere meno colpe del Milan e non possono finire nello stesso campionato della Juve. Su questa base bisogna ripartire evitando così il ricorso alla giustizia ordinaria che potrebbe allontanare l'inizio dei prossimi campionati.