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di DOMENICO LATAGLIATA LUCIANO Moggi? «Un capro espiatorio» per il suo avvocato, Fulvio Gianaria.

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Espressioni, naturalmente, utilizzate ieri davanti alla Corte Federale nel tentativo di far sì che la Juve non debba davvero partire dalla prossima serie B con trenta punti di penalizzazione. Big Luciano scaricato in tutto e per tutto, allora: così deve apparire, per far sì che la Juve possa avvalersi di uno sconto. Gianaria ha poi chiesto «equilibrio» al collegio giudicante della federazione anche perché non ci sarebbero «prove di un rapporto diretto» con gli arbitri da parte dell'ex dirigente bianconero. Luigi Chiappero, legale di Giraudo, ha sostenuto invece che il suo assistito «non ha commesso illeciti, ma curato dei contatti che possono configurare la sola violazione dell'articolo 1 (probità sportiva, ndr). Se vi chiediamo in concreto di stabilire cosa ha fatto Giraudo, ci sono solamente le cene: non c'è altro». Quel che più interessava ai tifosi bianconeri era però l'intervento di Zaccone, colui il quale deve convincere la corte che la posizione della Signora va disgiunta da quella di Moggi: «La sanzione deve essere giusta e coerente con i fatti - ha detto Zaccone -. Dopo la sentenza di primo grado ci sono sei sanzioni che la società deve scontare: la retrocessione, la penalizzazione, l'ammenda, la revoca del titolo 2004-2005 e la non assegnazione del titolo 2005-2006 sono sotto gli occhi di tutti, ma c'è anche il divieto di partecipare alle Coppe Europee e il conseguente esodo di tutti i calciatori più bravi. Qualora venisse confermata la sentenza, ci sarebbero conseguenze devastanti sul piano patrimoniale», lasciando di fatto intendere che si potrebbe magari accettare la serie B ma senza alcuna penalizzazione. «La legge dice che l'ordinamento sportivo deve cedere a quello generale quando si tratta di situazioni giuridiche soggettive rilevanti per l'ordinamento della Repubblica - ha poi proseguito il legale bianconero -. Rammenterò solo che l'80 per cento degli introiti della società vengono dai diritti televisivi. Penso poi agli azionisti e ai risparmiatori da tutelare, penso a un azionista straniero che abbia comprato queste azioni. Questo non vuol dire che io non mi sottoponga al giudizio di questa corte: chiedo però che la sanzione sia giusta e coerente con i fatti che abbiamo esposto». Secondo Zaccone le condotte rimproverate agli ex dirigenti bianconeri sono state interpretate dall'accusa come «violazioni dell'articolo 1 che, nella loro sinergia e nella loro ripetizione, assurgono a una violazione dell'articolo 6. I comportamenti però non cambiano qualità: una società chiamata a rispondere per il delirio di 100 suoi tifosi risponde 100 volte del fatto». Chissà.

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