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Napoli, i pm emettono otto avvisi di garanzia Ora la Reggina trema

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Destinatari dei provvedimenti, nei quali si ipotizza il reato di concorso in frode sportiva sono il presidente della società calabrese Lillo Foti, l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, gli arbitri Massimo De Santis, Andrea De Marco, Tiziano Pieri e gli assistenti Giorgio Nicolai, Stefano Papi e Sandro Rossomando. Nel mirino sei partite dei calabresi: riflettori anche sul Messina, anche se per i pm non esisto rilievi penali. Gli atti, anche sui siciliani, saranno trasmessi a Borrelli per eventuali deferimenti. Gli inquirenti evidenziano in particolare, sulla base di quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche, i rapporti tra il presidente della Reggina Lillo Foti, l'ex dg della Juve Luciano Moggi e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. «La subalternità di Foti alla dirigenza juventina, cioè Moggi e Giraudo - scrivono i pm - si esterna anche nella richiesta di aiuto che Foti rivolge ai due in occasione del ricorso alla Caf per il calciatore Mozart», che era stato sospeso in via cautelare per violazione alle norme antidoping. A tale proposito c'è agli atti una telefonata fatta da Moggi a poche ore dall'incontro Reggina-Juve al presidente reggino. Mentre il telefono squilla si riconoscono le voci di Moggi e Giraudo che conversano e quest'ultimo che afferma: «ascolta, abbiamo poi parlato con Carraro di quella cosa lì...mi ha chiamato adesso, ha parlato con Martellino l'hanno già fissato per lunedì la Caf. «Giraudo - scrivono i magistrati - avuta conferma da Foti che ha compreso quanto appena riferitogli, aggiunge "...lunedì tutto a posto" ed ancora, prima di concludere "...vai tranquillo..." ricevendo i ringraziamenti di Foti». I pm sottolineano poi che la Caf accolse il ricorso della Reggina. Si dice «sereno» il presidente della Reggina, Lillo Foti. «Voglio ribadire la mia serenità in quanto estraneo ad ogni tipo di accusa. I miei comportamenti specie quelli in oggetto di indagine, sono stati sempre corretti e trasparenti nel più assoluto rispetto dei ruoli istituzionali». La vicenda penale che coinvolge il presidente della Reggina riguarda sei partite disputate nel campionato 2004-05 di serie A nelle quali vi sarebbero stati i tentativi di predeterminare il risultato attraverso le designazioni dele terne arbitrali. «Ritengo inaccettabile ed ingiusto - ha aggiunto Foti - screditare una società come la Reggina Calcio che, come sostenuto dal Commissario Prof. Rossi, del lavoro e della lealtà sportiva ha da oltre un ventennio fatto la sua bandiera. Tutelerò in ogni sede gli interessi e l'immagine della mia società a difesa dei tifosi amaranto». La squadra, intanto, prosegue il suo ritiro a Brusson, in Valle D'Aosta, dove tra i calciatori, nonostante l'evolversi delle indagini della procura di Napoli, c'è un clima sereno. «Lavoriamo con entusiasmo - ha detto il centrocampista Giacomo Tedesco - e grande voglia di far bene per questa maglia. L'obiettivo primario è prepararci al meglio per la prossima stagione di A senza pensare ad altro, per il resto abbiamo fiducia nel nostro Presidente. Il campionato che ci aspetta non credo che sarà più semplice senza Juve, Fiorentina e Lazio perchè aumenteranno gli scontri diretti». Sono increduli, invece, i tifosi della Reggina i quali però sono preoccupati per il futuro della squadra. «Non avevamo la minima idea di queste accuse - sostengono i tifosi - ma è certo che ora la situazione diventa preoccupante. Siamo fiduciosi e ci auguriamo che la nostra squadra continuerà a disputare il massimo campionato di calcio». Per il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, quanto sta accadendo è «un processo mediatico senza fine». Nella mattinata di ieri De Santis si era difeso in una lunga intervista a Sky. «Non mi è stato permesso di difendermi». Nel pomeriggio la caustica precisazione. «Dopo questo secondo avviso di garanzia ho la piena conv

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