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Gentile-Palazzi, il braccio di ferro continua

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I legali della società biancoceleste sono fortemente convinti di poter cambiare in secondo grado la sentenza emessa dal presidente della Commissione d'appello Cesare Ruperto. Tutto ruota intorno alla partita tra Lazio e Brescia del 2 febbraio 2005. Gli avvocati della società biancoceleste hanno chiesto l'acquisizione degli atti della deposizione dell'ex arbitro Daniele Tombolini che diresse quella sfida - terminata in parità - negando un evidente rigore ai laziali. La speranza è che la richiesta possa essere accolta: in primo grado l'avvocato Gian Michele Gentile aveva chiesto anche gli atti di Reggina-Lazio, partita che mosse le veementi proteste del presidente Lotito per l'irruzione del suo collega Foti nello stanzino del direttore di gara, ma il giudice, si riservò di valutare, non bocciando l'eccezione presentata, nè tuttavia acquisendo gli atti dovuti che avrebbero di certo completato il quadro della situazione. Di contro c'è il procuratore Stefano Palazzi che nel suo ricorso ha cercato nuovamente di inserire la partita tra Chievo e Lazio del 20 febbraio 2005. Ciò vorrebbe dire tirare nuovamente in ballo anche l'arbitro Gianluca Rocchi che ebbe modo di dirigere quella sfida. In primo grado il fischietto toscano è stato prosciolto insieme ad altri 4 suoi colleghi. Nelle memorie difensive dei terzi interessati il Bologna ha presentato ricorso facendo leva sulla sfida disputata contro i biancocelesti ed arbitrata da Tagliavento, altro arbitro coinvolto in un primo momento dal procuratore federale Stefano Palazzi e poi prosciolto dalla sentenza della Caf. Il commissario straordinario Guido Rossi martedì pomeriggio ha incontrato Narducci e Beatrice, i due pm della Procura di Napoli che stanno portando avanti l'inchiesta. Sabato mattina, davanti alla Corte Federale presieduta dal dottor Piero Sandulli, andrà in scena il secondo tempo del confronto. Intanto ieri pomeriggio sono arrivate le dimissioni di Carlo Malinconico, uno dei componenti del Collegio giudicante: la Corte federale manterrà comunque il numero legale per portare avanti questo procedimento disciplinare. Ieri intanto sono ripresi i lavori dell'Ufficio Indagini: questa mattina solita riunione prima di ripartire con l'inchiesta. Mancano ancora i documenti - un faldone di circa 600 pagine - che la Procura di Napoli non ha ancora inviato a Roma: nei file e nella nuova documentazione potrebbero essere ulteriori sviluppi su Calciopoli. Domani intanto i tifosi biancocelesti hanno in programma un sit-in di protesta dalle 16 alle 19 ai piedi del Campidoglio, nel centro di Roma, in piazza san Marco.

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