Buffon resta alla Juve

Scherzi a parte, ieri si sono diffuse voci «strane» circa il futuro della Signora. Da ambienti vicini alla Fiat è filtrata infatti la voce secondo cui la Juve, che ha successivamente e prontamente smentito, sarebbe in vendita. La decisione sarebbe da attribuire all'amministratore delegato Sergio Marchionne e le motivazioni non sarebbero sportive, bensì di natura economico-finanziaria: a causa dello scandalo di calciopoli, il titolo della Juventus è infatti recentemente crollato in borsa e la crisi potrebbe continuare ad aggravarsi. Nei giorni scorsi l'ex amministratore delegato dell'Ifil e uomo di fiducia della famiglia Agnelli, Gianluigi Gabetti, aveva prospettato l'ipotesi di liquidare la società in caso di retrocessione: John Elkann e Carlo Sant'Albano, al contrario, si erano detti certi che la Juventus non avrebbe cambiato proprietà e che l'Ifil le avrebbe consentito di tornare ai fasti di un tempo. Vale poi la pena sottolineare che i tempi non sarebbero brevi né le modalità potrebbero essere semplici: per di più Marchionne non è un azionista Juve né ha potere diretto sulla società. Semmai, potrebbe usare il suo ascendente sulla famiglia Agnelli per convincerla a liberarsi del fardello-Juve, ammesso che venga ritenuto tale. Un fatto è certo: la galassia della famiglia Agnelli sta cambiando, come testimonia la recente cessione della Sestrieres Spa (azienda che gestisce 62 impianti di risalita) a due imprenditori locali che rispondono al nome di Alessandro Perron Cabus e Giovanni Brasso: per una cifra di circa 30 milioni di euro, l'operazione è andata in porto con tanti saluti alla tradizione e alla società fondata dagli Agnelli negli anni '30. Lo spiffero che riguarda la Juventus ha comunque del clamoroso «a prescindere» e rientrerebbe nella strategia del top manager italo-canadese di liberarsi di tutte le partecipazioni che non rientrino nel core-business dell'automobile: la cessione della squadra sarebbe stata affidata ad alcuni advisor (tra questi, il San Paolo) che avrebbero il compito di cercare azionisti forti in grado di garantire la sopravvivenza del club.