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MILANO — Dalle società ai rispettivi dirigenti, passando per quelli federali, gli arbitri e i guardalinee.

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Scopo della Corte federale sarà quello di avere la sentenza d'appello (di ultimo grado, secondo la Federcalcio, a parte il fatto che i club vogliono il Tar e quant'altro) entro il 25 luglio, il termine ultimo stabilito dall'Esecutivo dell'Uefa riunitosi a Berlino subito dopo i Mondiali (ma potrebbe essere concessa una dilazione fino al 27). Rossi, però, nella sua audizione davanti alla commissione Cultura della Camera dei Deputati ha precisato che le sentenze di primo grado sono immediatamente esecutive per l'Uefa, come dire che alla peggio ci si accontenterà delle decisioni della Caf. Lo stesso, si presume, avverrà per la Supercoppa (il primo trofeo della stagione) e la Coppa Italia, della quale deve essere stabilito il tabellone. Non si possono escludere ulteriori ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, così come un rinvio dell'inizio dei campionati. Si parla di uno slittamento alla metà di settembre. Intanto ieri una delegazione dei «Guerrieri Ultras», gruppo della curva Sud del Milan, è stata bloccata da polizia e carabinieri a circa trecento metri dalla sede del Milan dove si stava indirizzando la cinquantina di tifosi per chiedere spiegazioni alla società. Le forze dell'ordine, schierate insieme a sei camionette, hanno chiesto i documenti ai tifosi, perché si trattava di una manifestazione non autorizzata, per il loro riconoscimento. «Avevamo deciso di essere non più di cinquanta - dice un portavoce della delegazione - proprio per fare capire che non volevamo dare alcun problema, invece ci trattano come delinquenti. Il nostro obiettivo era sapere dalla società cosa è successo. Volevamo avere un colloquio con loro e la prima idea era "Non ci muoviamo fino a quando non si presenterà un dirigente del Milan per parlare con noi". Crediamo nel Milan e nella società ma vogliamo che ci spieghino alcune cose. Non crediamo che Galliani possa chiedere due scudetti se ha veramente fatto qualcosa di male». Prima dell'arrivo dei tifosi, il tecnico del Milan, Carlo Ancelotti, era uscito dalla sede ma senza rilasciare dichiarazioni. Il club rossonero è stato condannato dalla Caf a una penalizzazione di 15 punti da scontare nel prossimi campionato di A: quindi niente retrocessione e niente Champions. Quasi sicuramente Uefa, considerando che è stata bocciata ieri la richiesta dell'Empoli di ottenere seppur in ritardo la licenza per le Coppe.

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