Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

FIRENZE — C'è una Fiorentina che continua ad allenarsi a Folgaria e sempre in silenzio stampa sta preparando ...

default_image

  • a
  • a
  • a

E c'è un'altra Fiorentina impegnata in una battaglia legale che si annuncia lunga e intensa. Infine c'è Firenze che lotta, spera ed è più che mai al fianco della propria squadra. Anche se certe manifestazioni di protesta contro la sentenza della Caf, ovvero l'occupazione di lunedì della stazione di Campo di Marte che per più di 4 ore ha paralizzato il traffico ferroviario, è stata criticata dalle istituzioni, oltre ad avere strascichi giudiziari: ad ora sono una ventina le persone già identificate che saranno denunciate per interruzione di pubblico servizio. La rabbia della gente è tanta, secondo voci c'è chi starebbe già pensando a nuove iniziative anche se non arrivano conferme dai responsabili del tifo organizzato. Le istituzioni però invitano alla calma e danno sostegno alla società viola. La quale ha depositato ieri il ricorso in attesa del processo di secondo grado davanti alla Corte Federale, a conferma, come ribadito dal club «che la Fiorentina andrà avanti nella sua battaglia per ottenere la piena assoluzione». I dirigenti viola, in continuo contatto con i loro legali e fra qualche giorno attesi nuovamente a Folgaria, non puntano ad uno sconto di penalizzazione, vuole rimanere in A e giocare in Europa dopo aver conquistato nel campionato appena concluso i preliminari di Champions League. E per riuscirci si basano sulle numerose incongruenze ed errori di valutazione riscontrati nell'analisi del dispositivo. Come quella riguardante Lazio-Fiorentina, una delle gare incriminate, che fu diretta da un arbitro, Rosetti, mai entrato nell'inchiesta e che fu fra l'altro contrassegnata da un clamoroso episodio a sfavore dei viola: il fallo di mano di Zauri sulla linea della porta. Un episodio che fa parte, insieme a tanti altri, del video «Fiorenza ferita» realizzato grazie a sponsor della Provincia e che verrà trasmesso di continuo in segno di protesta, su uno schermo allestito all'ingresso di Palazzo Medici Riccardi, sede dell'amministrazione provinciale.

Dai blog