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Calciopoli, sabato parte l'appello

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Si partirà sabato mattina alle nove, come ha ribadito ieri il presidente della Corte Federale Piero Sandulli ai microfoni della Rai: «Il processo di appello, dopo la sentenza della Caf, avrà inizio sabato mattina alle 9 - ha dichiarato Sandulli - non avverto pressioni del mondo politico né di altro genere: avverto soltanto l'importanza di un verdetto e di un giudizio. Non sono d'accordo con chi sostiene che, durante il procedimento di primo grado, vi siano state limitazioni sul diritto di difesa. Bisogna piuttosto vedere quali strumenti abbiamo a disposizione. Penso che tutto sia da ricondurre alla clausola compromissioria sottoscritta da ogni tesserato. Il ricorso al Tar? Lo escludo, le sanzioni disciplinari non permettono alcun ricorso al Tar». I legali di Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio entro questa sera presenteranno le proprie memorie per ricorrere alla Corte Federale. Allo stesso modo agiranno gli avvocati dei tesserati - o ex tesserati - condannati nel giudizio di primo grado. Da domani, gli avvocati dei terzi interessati - parliamo dei club di Bologna, Treviso, Lecce, Messina e Brescia - potranno ritirare le memorie difensive presentate dai legali per approntare - entro venerdì sera - le proprie. Anche il procuratore federale Palazzi ha presentato i suoi appelli: in primo grado gran parte delle richieste presentate dalla pubblica accusa sono rimaste inascoltate. In particolare, i ricorsi del procuratore - che aveva tempo fino alla mezzanotte - riguardano Pairetto (inibizione per anni due e mesi sei); la Juve; Mazzini (inibizione per anni cinque); Lotito (inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 10.000); la Lazio; l'arbitro Rocchi (prosciolto); Della Valle (inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 20.000; Della Valle (inibizione per anni quattro; ammenda euro 30.000); Mencucci (inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 10.000); la Fiorentina; gli arbitri Rodomonti e Bertini (prosciolti); l'arbitro De Santis (inibizione per anni quattro e mesi sei); il Milan. I ricorsi depositati dalle parti, che invece hanno tempo fino a domani, sono al momento quelli di Juventus, Fiorentina, Milan - anche nelle persone di Galliani e Meani - e Carraro. La società rossonera è riuscita a mantenere la serie A, seppur con una penalizzazione di quindici punti, a fronte della richiesta di retrocessione in serie B con penalizzazione - meno tre punti - chiesta dal procuratore federale. Proprio la società di Silvio Berlusconi sembra essere - e non poteva essere diversamente - nel mirino del procuratore che, nel secondo grado di giudizio, cercherà di dimostrare la colpevolezza di Adriano Galliani e, conseguentemente, dei rossoneri. Resta fermo, per il momento, il secondo filone d'inchiesta: Francesco Saverio Borrelli, capo dell'Ufficio Indagini, è ancora in attesa della documentazione che dovrebbe arrivare dalla Procura di Napoli.

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