Altro sfregio tricolore in casa dei francesi
E' stato un successo sorprendente, anche se le qualifiche avevano anticipato quanto sarebbe accaduto nel corso della gara. Da molti il trionfo di Indy era stato catalogato come un semplice episodio, con la Renault e Alonso destinati a riappropriarsi del ruolo di protagonisti assoluti in una corsa che avrebbe dovuto essere una festa, ricorrendo, fra l'altro, il centesimo anniversario del Gran Premio di Francia. Al contrario, a recitare da mattatore nell'intero fine settimana è toccato a Schumacher, capace di ottenere pole position, vittoria e giro più veloce in gara grazie ai progressi della 248 F1 e alle finalmente convincenti prestazioni delle gomme Bridgestone, in un campionato in cui i pneumatici sono determinanti. A questo punto l'alfiere della Ferrari appare sempre più lanciato in un entusiasmante tentativo di rimonta, che vivrà i suoi momenti cruciali nella rovente estate europea, con quattro Gran Premi nello spazio di 40 giorni. La Renault aveva intuito quanto sarebbe stato difficile contrastare la Rossa e, di conseguenza, approntato una strategia basata su due pit-stop, contro i tre della squadra di Maranello, anticipando il primo in modo da trarre in inganno i generali ferraristi. Ma ci sarebbe voluto ben altro per ostacolare la marcia trionfale dell'inossidabile binomio Ferrari-Schumacher. Comunque, la mossa preparata dagli strateghi francesi ha ottenuto l'effetto positivo di limitare i danni, evitando il bis della doppietta di Indianapolis. Il tranello, se così si può definire, ha messo nel sacco Massa, che non è riuscito a tenersi dietro Alonso e permettere al suo capitano di accorciare vieppiù le distanze dallo spagnolo leader del campionato. Ma i limiti della seconda guida del Cavallino sono, purtroppo, ben noti e rischiano di compromettere l'inseguimento di Schumi. Con sette gare ancora da disputare è fondamentale che Massa riesca in quante più occasioni possibili a piazzarsi davanti ad Alonso. Altrimenti anche il sontuoso Schumacher di ieri, pur confortato da un pacchetto vincente, nulla potrà nella disperata rincorsa al suo ottavo titolo. Lo garantisce l'aritmetica. Più facile, invece, centrare l'obbiettivo del mondiale costruttori, con il vantaggio della Renault ridotto a 21 punti e Fisichella troppo ondivago nelle sue prestazioni, quindi non in grado di offrire quel contributo necessario per stoppare la rimonta della scuderia di Maranello. In ogni caso, ben più della scorsa stagione, Alonso la sua seconda corona iridata dovrà sudarsela fino in fondo.