Ma non sarà facile come a Indianapolis
Nelle qualifiche di ieri, dunque, la Ferrari ha sorpreso proprio tutti, su di una pista che appariva quanto mai favorevole per un immediato riscatto della Renault e delle gomme Michelin dopo il passo falso di Indianapolis. Il trionfo americano era stato evidentemente sottovalutato dalla critica; una doppietta quella ferrarista — si pensava — assecondata dalla cautela con la quale la Michelin aveva affrontato il Gran Premio degli Stati Uniti, in modo da non incorrere nella medesima brutta figura della precedente stagione quando i suoi pneumatici si erano rivelati troppo estremi per il circuito di Indy. Invece, si era trattato di un successo dovuto essenzialmente all'ottimo lavoro di sviluppo della 248 F1 abbinato ai sensazionali progressi della Bridgestone. La corsa di questo pomeriggio, inutile illudersi, non sarà una passeggiata come ad Indianapolis, ma la Rossa, che si è presentata a Magny-Cours con alcuni aggiornamenti aerodinamici, ha tutte le carte in regola per battere la Renault proprio sul circuito di casa e se accadesse è facile immaginare lo scoramento dei francesi di cui è ben noto l'insopportabile sciovinismo. Quanto la Ferrari sia di nuovo competitiva lo conferma non solo la pole position di Schumacher ma anche il secondo miglior tempo di Massa, che, in gara, dovrà offrire il meglio di se per tenersi alle spalle Alonso e così permettere al suo capitano di recuperare ulteriori punti preziosi sull'attuale leader del campionato. Al contrario, il cocco di Flavio Briatore non potrà giovarsi dell'aiuto di Fisichella, che scatterà dalla terza fila. A questo punto il principale interrogativo riguarda la tenuta delle Bridgestone sulla distanza, ma gli enormi progressi compiuti sul giro secco inducono all'ottimismo. Insomma, l'odierno Gran Premio rappresenta per davvero lo snodo cruciale della stagione, con la possibilità per la Ferrari e per Schumi di vivere un'esaltante seconda parte del mondiale. Le qualifiche hanno comunque avuto altri protagonisti, attesi dalla verifica della corsa, come i dioscuri della Toyota, con il nostro Trulli in grande spolvero, e De La Rosa, il solerte collaudatore della McLaren che ha preso il posto di Montoya, appiedato dal team non appena ha annunciato che il prossimo anno correrà in America nella serie Nascar. Una fuga, quella del ruvido colombiano, che rappresenta una sconfitta per il pilota, ma anche per la Formula 1 dove, stagione dopo stagione, è sfiorita la sua brutale aggressività.