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L'accesso diretto alla Champions consentirà ai giallorossi di accelerare per Vucinic e Semioli

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Dieci milioni per il mercato della Roma

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La sentenza della Caf ha regalato in un colpo solo la Champions League alla Roma. Ma la pioggia di denaro che inonderà le casse giallorosse non cambierà di molto le strategie di mercato. Chi ora si aspetta il colpo a sorpresa rischia di restare scottato. Insomma, Cannavaro, Trezeguet e Zambrotta è meglio dimenticarli da subito. Sembra essere scritto nel destino dei giallorossi di non dover giocare i preliminari. A meno di stravolgimenti nella sentenza d'appello della Corte Federale, la tradizione si ripeterà anche quest'anno. Entro il 25 la Figc dovrà consegnare la lista delle squadre qualificate per le coppe europee. I ricorsi alla giustizia ordinaria, quindi, non possono incidere sul destino della Roma. La società ha comunque deciso di proseguire sulla strada della prudenza: solo tra dieci giorni inizierà a lavorare concretamente su un progetto da Champions League. Da ieri sera, però, ha iniziato a farsi due conti: l'accesso diretto alla competizione europea frutterrebbe al club di Sensi almeno dieci milioni di euro. La cifra va suddivisa in tre voci distinte: bonus Uefa, incassi al botteghino e diritti tv. La prima corrisponde al premio versato dall'Uefa alle squadre che si qualificano ai gironi, pari a circa due milioni di euro. La certezza di aver evitato i preliminari, inoltre, garantirebbe alla Roma un minimo di tre gare del girone da giocare in casa. Calcolando una quota spettatori media di 50-60mila spettatori, l'incasso totale per i primi tre incontri sarebbe pari a circa due milioni. Ovviamente, andando avanti nella competizione la cifra lieviterebbe. Dai diritti tv la Roma ricaverà altri sei milioni circa. Una parte di questa cifra viene calcolata in base alla cosiddetta quota «market pool». Per quantificarla l'Uefa utilizza una serie di parametri tra cui la posizione in classifica nel campionato di competenza, le «performance» in Champions della squadra e delle altre formazioni dello stesso paese. In sostanza, la Roma dovrà fare il tifo anche per Inter, Chievo e Palermo: più avanzeranno in Europa, più alti saranno i ricavi dai diritti tv. E fin qui siamo alle entrate certe. Altri cinque milioni potrebbero poi arrivare da Sky. Nel contratto siglato ad ottobre 2004, riguardante le stagioni 2004/05 e 2005/06, era previsto un bonus di 5.16 milioni qualora la Roma si fosse piazzata ai primi due posti della classifica. Nella nuova graduatoria riscritta ieri dalla Caf, i giallorossi sono balzati al secondo posto e, sulla carta, avrebbero diritto al bonus. L'argomento non è stato ancora discusso dalle due parti e non sarà di facile risoluzione. Ovviamente, un secondo posto stabilito da un tribunale non era tra le opzioni contemplate al momento della stipula del contratto. Tra i benefici dell'ingresso in Champions va inoltre calcolato quello relativo allo sponsor. La società è alla ricerca di un nuovo marchio da apporre sulle maglie (non sarà Banca Italease) ma è chiaro che la possibilità di esportarlo anche in Europa farà lievitare le richieste dei giallorossi. Tornando ai dieci milioni già virtualmente incassati, è certo che la società li utilizzerà per raggiungere gli obiettivi di mercato che insegue da tempo. Spalletti ha chiesto altre tre pedine: un centravanti, un esterno «alto» e un mediano. Il primo dovrebbe essere Vucinic: la settimana che inizia domani potrebbe essere decisiva. Ma da Trigoria assicurano che Iaquinta e Caracciolo restano alternative valide. Poi si tornerà a trattare col Chievo per Semioli, col quale la Roma ha già raggiunto un accordo di massima. Per il ruolo di mediano non è escluso il ritorno di Kharja e Tommasi. La società potrebbe poi tentare qualche scommessa su giovani talenti. Ieri Daniele Baldini, che farà anche l'osservatore, ha confidato di essere molto attento al mercato serbo. Una volta definiti gli acquisti, Pradè si dedicherà ai rinnovi di contratto più urgenti: Mexes, Chivu e Perrotta sono già pronti a «sposare» la Roma per molti anni.

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