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«Verdetto frutto di cultura forcaiola»

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La verità è che questa decisione è frutto di una cultura forcaiola, che ha celebrato il suo rito senza garanzie. Di fatto, un processo non c'è stato». Altero Matteoli, presidente dei senatori di An, juventino convinto, va aldilà delle decisioni legate alla sua squadra. «Comunque me l'aspettavo - confessa - fin da quando Guido Rossi ha risposto con "faccio un altro mestiere" ai ragionamenti fatti da Silvio Berlusconi. Ma quale mestiere? Erano i giudici a lavorare. La verità è che ci sarebbe stato bisogno di un processo vero, con la possibilità di rivedere le partite. Ora - conclude Matteoli - non parliamo di amnistie. Spero solo che facciano ricorso e che il giudizio sia più sereno». «Questo non è stato un processo ma una sorta di esecuzione sommaria senza regole e con l'impossibilità di difendersi. Per il Milan in particolare la sentenza è insensata ed ingiusta», dice il senatore di Forza Italia Niccolò Ghedini. «È inaccettabile - aggiunge Ghedini - che per un'asserita responsabilità oggettiva, per altro insussistente, si neghi a giocatori che hanno contribuito alla vittoria del campionato del mondo di competere nelle Coppe internazionali sostanzialmente per i prossimi due anni, con gravissime ripercussioni economiche nei confronti della società. Il Parlamento deve urgentemente dettare delle regole per evitare accadimenti siffatti ingiusti e contrari alla Costituzione che penalizzano gli sportivi e i tifosi oltre a ledere i più elementari principi di diritto».

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