Dura sentenza di primo grado della Caf Juve, Fiorentina e Lazio in B penalizzate

Juventus in serie B con 30 punti di penalizzazione. Stessa sorte per Fiorentina e Lazio che, retrocesse, dovranno scontare rispettivamente 12 e 7 punti di penalità iniziale. Il Milan non parteciperà alle competizioni europee. Il club di Berlusconi è stato infatti penalizzato di 44 punti per quanto concerne il torneo passato. Rossoneri in serie A, ma nel prossimo campionato partiranno con quindici punti di penalizzazione. Con un errore che li riproietta probabilmente in Uefa: la commissione di supporto non ha calcolato che l'Empoli non aveva ottenuto la licenza Uefa, quindi i rossoneri si riprendono posto in Europa. Un errore clamoroso. La sentenza letta dal presidente della Caf, l'ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Ruperto ha acceso la miccia delle polemiche: le società faranno ricorso alla Corte federale che inizierà a valutare le richieste dei legali a partire da giovedì 20 luglio. In casa juventina la sentenza è stata accolta alla stregua di una retrocessione in serie C. Lazio e Fiorentina attraverso i propri legali hanno già anticipato il ricorso. Ma è stata una stangata anche per i dirigenti dei clubs, così come per quelli della Federazione. Luciano Moggi è stato inibito per cinque anni: per lui anche una sanzione da 50 mila euro e la proposta di radiazione che dovrà essere valutata dal presidente federale. Stessa sorte per Antonio Giraudo: 5 anni di squalifica e proposta di radiazione con un'ammenda di 20 mila euro. Anche Adriano Galliani, in prima istanza, è stato condannato a un anno di squalifica. Per il Milan ha pagato Leonardo Meani: 3 anni e sei mesi di inibizione. Pioggia di squalifiche anche sulla Fiorentina: 4 anni e sei mesi per Diego Della Valle (e ammenda di 30 mila euro), un anno in meno per suo fratello Andrea e per Sandro Mencucci multati rispettivamente per 20 mila e 10 mila euro. Tre anni e sei mesi di squalifica anche al moralizzatore Claudio Lotito, presidente della Lazio che dovrà anche pagare un'ammenda di 10 mila euro. Condannato a quattro anni e sei mesi l'ex presidente federale Franco Carraro che mette a serio rischio anche la poltrona come membro del Cio. Cinque anni di inibizione per Innocenzo Mazzini, ex vice presidente federale. Condanne pesanti anche per l'ex designatore Pierluigi Pairetto, squalificato per 2 anni e sei mesi e per l'ex presidente dell'Aia Tullio Lanese a cui è stata inflitta un'identica sanzione. Un anno di inibizione per l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei. Massimo De Santis, uno dei capi della «cupola moggiana» secondo l'accusa, è stato squalificato per 4 anni e sei mesi. Un anno in meno per il suo collega Dondarini. Dodici mesi di squalifica per i due assistenti Babini e Puglisi. Soltanto tre mesi di inibizione per Gianluca Paparesta, reo di non aver messo a referto il sequestro di Reggio Calabria - mai dimostrato - da parte di Moggi. Prosciolti invece dall'accusa - ed è questa la vera sconfitta del procuratore federale Stefano Palazzi - ben cinque direttori di gara: Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Domenico Messina, Paolo Bertini e Paolo Tagliavento, per i quali erano stati chiesti dalla procura federale, ben 5 anni di squalifica. Secondo l'articolo 27 comma 2, per difetto di giurisdizione sono stati prosciolti anche Cosimo Maria Ferri, ex componente della commissione vertenze economiche della Federcalcio e l'ex designatore Paolo Bergamo. Gli avvocati difensori sono ora sul piede di guerra: nei prossimi giorni partiranno i ricorsi alla Corte federale. Sarà quest'ultima a dover decidere in secondo grado le sortie delle società, dei dirigenti di club e federali e degli arbitri coinvolti in Calciopoli, il più grande scandalo che abbia mai investito il mondo del pallone. Alla pronuncia della Corte federale, poi, potrebbero aggiungersi ricorsi al Tar e nuovi colpi di scena che potrebbero scaturire dal secondo filone dell'inchiesta sportiva, quello che riguarda Siena, Reggina, Messina.