Confalonieri: è una congiura politica

Ne è convinto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, interpellato dai cronisti a margine della conferenza sul digitale terrestre in corso a Napoli. «È ingiusto - ha detto Confalonieri - che il Milan stia nella stessa barca della Juve solo perchè una persona, che non è neanche un dirigente, ha protestato per alcuni gol annullati. Abbiamo vinto il campionato, non c'è dubbio: siamo arrivati secondi con 12-13 punti di distacco sulla squadra terza classificata, non ci ha regalato niente nessuno. Se saremo esclusi solo dalla Champions? Sarebbe ingiusto anche questo, perchè è ingiusto in generale che il Milan sia dentro a questa storia. Tutto ha una sola spiegazione: Napoli», ha detto ancora Confalonieri riferendosi all'avviso di garanzia che fu recapitato a Berlusconi proprio nella città partenopea in occasione del G7. Quanto a Guido Rossi, «è una persona che stimo - ha detto ancora il presidente di Mediaset - è un grande avvocato, è un grande personaggio ma è stato nel cda dell'Inter. E poi si parla di conflitto di interessi... Se fai fuori Milan e Juve, chi vince?». Confalonieri ha anche negato ancora una volta che Mediaset abbia influito «sulle squadre per la faccenda dei diritti tv: siamo entrati nel mercato dei diritti sportivi in pay per view da due anni e per quattro soldi, visto che allora rappresentavano ancora una scommessa, e abbiamo iniziato a trasmettere a gennaio del 2005. Che c'entra dunque questa vicenda con 12-13 anni di regime Moggi?». Un'altra definizione data dal presidente di Mediaset porta con la memoria a tempi lontani, in particolare all'impiccagione di Mussolini a Milano. «L'inchiesta sul calcio? Una Piazzale Loreto a rate». ha commentato Fedele Confalonieri l'inchiesta sul calciopoli. «Questa storia non è senza significato nei confronti del gruppo». Qualunque «punizione» sarebbe «ingiusta», ha concluso Confalonieri, anche se la sentenza lascerà la squadra in A ma la terrà fuori dalle Coppe.