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L'APPUNTO

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Di Canio ha firmato con la Cisco Roma. Con la sentenza della Caf che tra qualche ora rischia di rimandare la Lazio all'inferno dopo vent'anni, ecco un'altra notizia che nessun tifoso avrebbe voluto leggere. E, invece, ora c'è la certezza che il simbolo della Nord se n'è andato dal vicino di casa. Giocherà un altro anno nella squadra che il direttore generale Leonardi e Tulli stanno forgiando per ritentare l'assalto alla promozione. Una squadra di laziali veri che, c'è da giurarlo, sarà seguita al Flaminio anche da tanti appassionati del club più antico della Capitale. E così Lotito, che pure aveva il grande merito di aver riportato Di Canio a Roma, ora è diventato il presidente che gli ha chiuso la porta in faccia e ha ammainato l'ultima bandiera. Ancora una volta il numero uno della società ha fatto di testa sua, non ha ascoltato Delio Rossi, lo staff tecnico oltre che il consulente di mercato Sabatini. Un altro autogol, ancora più incomprensibile degli altri.

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