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Duro il commissario Figc alla Camera: «Ricorsi ai Tar? Se non vogliono più giocare a calcio...»

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Il numero uno della Federcalcio elogia l'operato della Caf presieduta da Cesare Ruperto. Sabato mattina dovrebbe essere il giorno della sentenza. E sarà una sentenza esecutiva, come aveva del resto anticipato anche l'Uefa nell'esecutivo riunitosi due giorni fa a Berlino. Varrà la classifica stilata dalla Commissione d'appello federale e, «se qualcuno avesse intenzione di fare ricorso al Tar o al Consiglio di Stato - come ha evidenziato ieri Guido Rossi - i clubs italiani potrebbero essere estromessi da ogni competizione europea come accaduto per le formazioni greche, già escluse dall'Uefa». Sentenze già scritte, ricorsi respinti, ovvero un processo bulgaro in cui il procuratore federale Stefano Palazzi ha addirittura avanzato le proprie richieste ancor prima che parlassero gli avvocati della difesa. «Il processo Caf si è svolto nel totale, ed esemplare rispetto delle regole». Peccato che il Commissario straordinario non si sia neppure affacciato allo stadio Olimpico: troppi impegni, avrà avuto dei buoni referenti. «Quanto alle regole e alle modalità di svolgimento del processo - ha continuato Rossi - tutti gli elementi di novità introdotti sono stati di carattere meramente organizzativo e procedurale, finalizzati a garantire l'assoluta indipendenza degli organi giudicanti». Ma non a garanzia del diritto alla difesa, verrebbe da aggiungere. Da interpretare anche la visita del commissario straordinario della Figc alla commissione Cultura della Camera a meno di 48 ore dal verdetto di primo grado, con tanto di Rossi-pensiero urlato ai quattro venti: «La mia posizione è chiara: né amnistia, né indulto perché il mondo del calcio era un mondo malato, attraversato da illeciti gravi e diffusi». Non si era capito. Ciò che invece sembra essere poco comprensibile è la minaccia - non tanto velata - che Rossi fa ai club: «Se non vogliono più giocare a calcio si rivolgano pure al Tar o al Consiglio di Stato». Un Commissario straripante ed eccessivo, più che straordinario: l'entusiasmo per la conquista della Coppa del mondo a volte può fare brutti scherzi. Intanto allo stadio Olimpico la Caf continua a lavorare per stilare la sentenza: Ruperto ed il suo pool dovranno giudicare 29 posizioni - 4 clubs e 25 deferiti - escludendo l'ex componente della commissione vertenze economiche della Federcalcio Cosimo Maria Ferri, estromesso dal processo per un difetto di giurisdizione. Sabato sarà il giorno: la piazza forcaiola attende con ansia il verdetto che Ruperto leggerà in aula. Servirà un interprete di lingua bulgara?

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