Di Canio firma con la Cisco
Accetta la corte della Cisco di Tulli e Leonardi, continua a giocare in C2 perché le 38 primavere sulle spalle non fanno paura. Farà più paura, anzi male, non vederlo fiero e orgoglioso indossare la sua maglia biancoceceleste. Quella numero nove, che i compagni hanno lasciato volutamente senza proprietario. Per loro rimane la «nove» di Paolo, l'icona della gente. Lascia un vuoto grande così, Di Canio. Anche in Delio Rossi, che dall'Austria non risparmia una frecciata ben assestata: «Mi dispiace, Paolo poteva ancora dare molto alla Lazio. Spero che la squadra abbia comunque un tifoso in più». Frase ardita, perché la gente non l'ha presa bene. La Curva ha già promesso che boicotterà la campagna abbonamenti, altri hanno sperato, fino all'ultimo, in una telefonata di Lotito. Che non c'è stata. Così ieri Di Canio ha firmato per la Cisco: un anno con l'opzione per il secondo e un futuro da allenatore. In mattinata aveva lasciato il corso d'allenatori a Coverciano, lunedì sarà il giorno della presentazione ufficiale. Domani ci sarà l'annuncio ufficiale nel corso della presentazione di Pietro Leonardi, neo dg della Cisco e anima laziale. Uno dei grandi artefici dell'operazione insieme al patron Tulli: anche loro avrebbero portato Di Canio alla Lazio due anni, se avessero vinto il testa a testa con Lotito. Di fatto l'autografo apposto ieri dal numero nove ha sancito l'arrivederci più crudele. Due anni dopo l'emozionante ritorno in biancoceleste e quel soffocante abbraccio intriso di passione a Formello, ormai a un passo dal lieto fine d'una favola quasi perfetta, condita dalle perle nei derby ormai diventati leggenda, segnati sotto la Sud dei cugini giallorossi. Era l'orgoglio della gente, il numero nove, ma Lotito ha deciso di recidere il cordone ombelicale. «Non è più una priorità», aveva sentenziato venerdì scorso l'azionista di riferimento, che con Di Canio ha scelto la linea del silenzio a oltranza. Un affronto duro da digerire per il campione tradito negli affetti e ignorato sotto il profilo umano. Per questo Paolo l'Irriducibile aveva deciso nella scorsa settimana di continuare a giocare. Lo farà e al Flaminio si preannuncia il pubblico delle grandi occasioni. «Farà il record di abbonati», sentenzia qualcuno, mentre da «La Voce della Nord» parte il ringraziamento a Tulli e a Leonardi perché «ci faranno vedere ancora Paolo a Roma. Il sabato saremo da lui, la domenica vedremo la Lazio». Con marcato ottimismo, quindi, sulla sentenza attesa a ore dalla Caf. Perché il sit-in permanente all'Olimpico andrà avanti fino al verdetto. La società aspetta fiduciosa e serena. La linea è quella di sempre: «Siamo innocenti, chiediamo l'assoluzione». Intanto è l'ora della verità per Di Vaio (l'offerta potrebbe snodarsi su un 5+1): entro fine settimana si dirimerà il nodo legato al suo possibile ritorno in biancoceleste. In alternativa c'è sempre Makinwa. Il titolo guadagna ancora in Borsa: +4,26%. Dopo la decisione di Lotito di delegare alcuni poteri di firma anche al consigliere Moschini, si attendono notizie sullo spalmaperdite.