Ecco Deschamps, la nuova Juve parla francese

Ufficialmente, questa volta: nessuno scherzo dietro l'angolo, nessun Moggi che promette sapendo di non poter mantenere, nessun Fabio Capello che aspetta sornione nelle retrovie per poi piazzare la volata vincente: Deschamps doveva essere e Deschamps è stato. Battuti in volata Donadoni, Zaccheroni, magari Ranieri e Claudio Gentile: la Juve ha scelto il francese, sponsorizzato da Platini ma con alle spalle una storia in bianconero di tutto rispetto, fatta di sudore e fatica, di titoli vinti e di un centrocampo in cui c'era anche un certo Zinedine Zidane. Era un giocatore tutto sostanza e pochi fronzoli, il francese di Bayonne: la sua Juve proverà ad assomigliargli, soprattutto se partirà davvero dalla serie B ovvero da un campionato duro, difficile, scorbutico e antipatico. Trentotto anni da compiere il prossimo 15 ottobre, Deschamps ha firmato un contratto biennale. Nella Juve ha giocato per cinque stagioni, dal 1994 al 1999, vincendo tre la altre cose tre scudetti, una Coppa Campioni e una Coppa Intercontinentale. In totale, 178 presenze e 4 gol, prima di lasciare Torino e di trasferirsi al Chelsea dove però non ebbe grande fortuna e, anzi, litigò spesso e volentieri con Gianluca Vialli. Da centrocampista intelligente qual era, aveva già pensato alla sua futura carriera: sotto con il Monaco, allora, guidato alla finale di Champions League nel 2004 poi persa contro il Porto di Mourinho. Erano quelli i mesi in cui, appunto, si parlava di lui come il futuro allenatore della Juventus: peccato che Umberto Agnelli avesse già deciso per Capello e che la Triade stesse al gioco. Lui ci rimase male, ma non andò mai in escandescenze: ieri si è preso la sua rivincita e chissà che nei prossimi giorni non dica finalmente la sua verità. Dettagli, alla fine: quel che conta è l'oggi (a proposito della quotidianità: Pessotto sta meglio) e soprattutto il domani. Nasce così una Juve francese, con l'amministratore delegato d'Oltralpe (Jean Claude Blanc), Michel Platini suggeritore nemmeno troppo occulto e Didier Deschamps in panchina. Per il resto, ancora nebbia fitta: sabato, al raduno di Vinovo, ci saranno tanti ragazzi di belle speranze più i tre nuovi acquisti Bojinov, Marchionni e Cristiano Zanetti. In attesa di capire in quale serie giocheranno e di verificare, prima o poi, quanti dei nazionali torneranno alla base.