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Capitano e simbolo del trionfo «Realizzata un'impresa storica»

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Indovinate per chi sono state coccole e attenzioni? Diciamo non per il pargolo che ha letteralmente smontato, pezzo dopo pezzo, l'albergo dove gli azzurri sono stati in ritiro per oltre un mese: vivace il piccoletto. Ma lui, papà Cannavaro, non lo mollava più quella «benedetto» blocco d'oro che ha strappato dalle mani di Zidane. E non è che sia stata una notte di riposo, perché sul tetto del mondo l'aria è rarefatta, fatichi a respirare a renderti conto di quello che hai fatto. «Ho dormito insieme a mio figlio con la Coppa» racconta il capitano azzurro definito da tutti il miglior giocatore dell'intero torneo nonostante le votazioni Fifa abbiano assegnato la «nomina» a quell'Angelo Blu uscito sconfitto e umiliato dal torneo tedesco. «In verità - confessa Cannavaro - non sono riuscito ancora a chiudere gli occhi. La festa è cominciata negli spogliatoi, dove pure il presidente Napolitano cantava con noi e lo abbiamo anche bagnato: ma non ci ha detto niente. Dopo siamo tornati in albergo, abbiamo trovato grande entusiasmo. Abbiamo mangiato, ballato e qualcuno ha fatto anche il bagno nel laghetto dell'hotel». Già, qualcuno lo ha fatto anche contro la sua volontà. È sereno, nonostante i segni delle notte precedente gli solchino ancora il volto, consapevole di aver giocato il Mondiale perfetto. Non fa caso molto al premio assegnato dalla «critica» a Zidane, o forse lo guarda dall'alto verso il basso ora che lui ha ben stretta tra le mani la coppa del mondo: che non perde di vista un momento. «Io il mio titolo ce l'ho tra le mani. Non so cosa gli abbia detto Materazzi ma qualsiasi cosa gli abbia detto non ha avuto una reazione da campione». Nessun dubbio su Lippi che Cannavaro ha «protetto» anche nei momenti di crisi. La voglia il gruppo gliela ha cantata sull'aereo mentre con coppa a bordo se ne tornavano a Duisburg prima di tornare in Italia. «Lui è il nostro allenatore e spero che continueremo a lavorare con lui». E come Lippi c'è un altro nome illustre di questo Mondiale che potrebbe aver scritto la sua parola «fine» sulla maglia azzurra da campione del mondo: Francesco Totti. «Se prenderà questa decisione parlerò con lui perché, con tutte le emozioni che ti trasmette la nazionale, non capisco come si possa prendere una tale decisione». Ma adesso che l'Italia tornerà a casa troverà ad attenderla il lato «oscuro» della medaglia. Calciopoli quassù è arrivata come eco lontana e tutto lo staff azzurro ha fatto un gran lavoro per isolare la nazionale dalle voci e polemiche che potevano compromettere il cammino Mondiale. Ora però è arrivato il momento di tornare e per molti di fare i conti con la vicenda. «Quando siamo venuti in Germania - chiude Cannavaro - ci siamo lasciati dietro tutte le polemiche. Abbiamo vinto ed in questo modo speriamo di essere riusciti a far dimenticare tutte queste polemiche. La Juve? In questi giorni non ci ho proprio pensato. Quando tornerò in Italia vedrò, parlerò e prenderò le mie decisioni». Anche qui gli azzurri dovranno dimostrare di essere dei campioni del mondo.

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