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dall'inviato TIZIANO CARMELLINI BERLINO — C'è tutto Lippi in questa Italia che vince ...

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.Il ct azzurro lo sa e dopo la festa con i giocatori nello spogliatoio arriva in sala stampa a raccogliere i frutti dell'ultimo mese: da impazzire. Sette partite che hanno portato l'Italia in paradiso e rispedito la Francia all'inferno. Vendetta è stata consumata, fredda e Lippi racconta il film del «suo» Mondiale. Come si sente? «Da campione del mondo. Non so in quanti possono dire di essere stati campioni del mondo con la propria squadra di club e con la nazionale del proprio paese. Io sono stato campione del mondo e d'Europa con una squadra di club, ma questa è tutta un'altra cosa». Spieghi prego. «Una sensazione così non l'avevo mai provata». Quando ha capito che l'Italia poteva vincere il Mondiale? «Il momento decisivo, quello che ha fatto crescere in noi la convinzione, la voglia e la fiducia è stato quando abbiamo capito che vincendo il nostro girone potevamo avere un ottavo e un quarto di finale con squadre che sembravano meno difficili da affrontare». Tutto qui? «Ovvio che poi la convinzione cresce assieme ai successi, di partita in partita. Siamo arrivati a quarti, poi la semifinale contro i padroni di casa della Germania, davanti a sessantamila tifosi, vinta in quel modo. Io lo avevo detto che se vincevamo lì poteva succedere di tutto e in quel tutto c'era anche la Coppa del Mondo». Che finale è stata? «Particolare, al pronti via eravamo già sotto. Il rigore per loro non so se c'era, io ancora non l'ho rivisto, ma abbiamo avuto comunque una bellissima reazione. È arrivato il gol di Materazzi, poi abbiamo avuto diverse altre occasioni e preso una traversa con Toni. Poi, nella ripresa, siamo calati anche perché in questo Mondiale siamo stati un po' sfortunati con gli infortuni». Poi i rigori? «Già, con quelli abbiamo legittimato il successo. Siamo stati bravi a tirarli con quella freddezza e lucidità: una cosa non da poco se pensate che si trattava di una finale del Mondiale». I francesi hanno polemizzato sull'espulsione di Zidane. «Quando riguarderanno la tv si accorgeranno che ha fatto un fallo brutto e comunque non siamo stati noi a chieder all'arbitro l'intervento o lo stesso Materazzi. È stato il quarto uomo che ha visto le immagini tv». Guardato la tv? Perché a bordo campo c'è la moviola...da quando? «No, non so (spiega consapevole di aver fatto la gaffes del secolo) comunque sono stati loro». È una brutta uscita per Zidane? «Mi dispiace per lui, qualora dovesse smettere davvero e io prima della partita gli ho consigliato di ripensarci, perché sarebbe stata una brutta fine: nessuno l'avrebbe immaginata così». Un messaggio agli italiani? «Un grandissimo ringraziamento a tutti. Come loro ora stanno ringraziando noi per la vittoria, noi ringraziamo loro per tutta la carica, l'affetto e la stima che ci ha permesso di arrivare fin qui. Per noi è stato importante sentire l'intero Paese alle nostra spalle e siamo felici di aver dato agli italiani questa grande gioia». Cosa le è passato per la mente quando Grosso è andato sul dischetto? «Speravo che tutti lo segnassero quel rigore. In realtà a inizio serata ero convinto che, per uno strano scherzo della vita che in genere fa di queste cose, sarebbero stati due persone che hanno molto sofferto ultimamente a risolvere la serata: Buffon e Cannavaro. Un po' stato così perché Cannavaro ha dimostrato di essere il difensore più forte al mondo e Buffon ha condizionato Trezeguet». Ha deciso lei chi doveva tirare il rigore? «Sì lo avevamo fatto prima della partita ma la sequenza me la sono tenuta per l'ultimo. Stasera i ragazzi sono stati bravissimi e hanno calciato in porta come fosse una cosa che hanno sempre sognato di fare: con convinzione, voglia. A Manchester per esempio nessuno voleva tirarli i rigori e infatti abbiamo perso». Il cambio di Totti? «Non riusciva a fare le cose che sa fare. Credo che abbia risentito dei 120 minuti contro la Germania». Rossi dopo il successo ha detto che da qui si ricomincia. Ora godiamoci questo fantastico momento». Ora finisc

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