Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Oggi supersfida Federer-Nadal nella finale maschile. Svizzero favorito

default_image

La Mauresmo batte la Henin e conquista il torneo più prestigioso

  • a
  • a
  • a

La tennista francese, alla quale molte volte era stata rimproverata una eccessiva fragilità, ha evidentemente trovato a 27 anni la maturità e la consapevolezza delle sue possibilità. In una finale nella quale i bookmaker le concedevano poche possibilità, la Mauresmo ha perduto nettamente il primo set ma anziché smarrirsi e rassegnarsi ha continuato a giocare un tennis aggressivo. È stata invece la Henin, alla quale si concedevano più solide qualità agonistiche, a perdere il filo del gioco al punto che nel secondo set la Mauresmo è andata in testa per 4 a 2 ma avrebbe potuto aggiudicarsi il set per 6-0 se solo avesse sfruttato un paio di palle break. La Mauresmo ha continuato a tenere l'iniziativa e a seguire a rete il servizio. Ha preso un break di vantaggio (3 a 1) nel terzo set, ha mancato la palla per il 4 a 1 ma non ha cambiato atteggiamento. Non solo, ma quando è andata a servire per il match sul 5 a 4 ha messo a segno due aces e ha chiuso al primo match point dopo un'ora e 58 minuti. È stata la prima vittoria di una tennista francese dopo che nel 1925 la grande Suzanne Lenglen aveva conquistato qui il suo sesto titolo. Oggi si chiude, fortunatamente non in concomitanza con la partita di Berlino, con la finale del singolare maschile. Si può scrivere per la quarta volta, dopo Montecarlo, Roma e Parigi, la stessa presentazione e - soprattutto - si può sbagliare un'altra volta pronostico. Ed è già una fortuna che non mi sia toccato presentare la finale di Dubai dove, giocandosi da quelle parti sul cemento, Roger Federer sarebbe stato, nei confronti di Rafael Nadal, ancora più favorito. La considerazione più ovvia da fare è che se nei quattro tornei ai quali quest'anno hanno partecipato entrambi i primi due giocatori del mondo sono stati loro a ritrovarsi in finale, vuol dire che alle loro spalle si è creato un vuoto. Per un po' di tempo l'australiano Lleyton Hewitt e l'americano Andy Roddick hanno provato a colmarlo ma sono stati respinti con perdite pesanti, al punto che non ci hanno creduto più e sono stati risucchiati dal gruppo degli inseguitori. Ci ha provato anche l'argentino David Nalbandian, ma senza successo. Dopo di che bisogna spiegare come mai, con un bilancio di 6 vittorie a una a favore di Nadal, Federer sia ancora - e abbastanza nettamente - il numero uno nella classifica del computer. A chi ricorda che tra le sei partite vinta da Nadal ce n'è una, quella di Roma, nella quale Federer ha avuto due match-point, si può rispondere che in una finale giocata a Key Biscayne l'anno scorso Nadal, che aveva vinto i primi due set, è stato in vantaggio per 5 a 3, quindi a due punti dalla vittoria, nel tie-break del terzo set. Le altre sfide, invece, hanno tutte avuto un esito abbastanza limpido. La questione del computer si spiega con il fatto che mentre Federer ha perso quest'anno solo da Nadal, lo spagnolo qualche distrazione (Clement, Blake, Moya, Hewitt) l'ha subita, come del resto era accaduto l'anno scorso. Detto tutto questo bisogna introdurre il fattore superficie, una variabile che dovrebbe spostare i termini del problema, rendendolo anche più affascinante, a favore di Federer. Stabilito che proprio per questo importante aspetto il pronostico è certamente di Federer, c'è la curiosità di verificare, al cospetto del test più impegnativo, quanto incideranno i progressi che Nadal ha compiuto nelle sei partite che ha vinto per giungere in finale. Anche perché una eventuale vittoria di Nadal farebbe arrossire non solo il computer ma anche gran parte della critica, compreso il vostro cronista.

Dai blog