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Terza tappa a Kessler Boonen maglia gialla Valverde cade e lascia

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Valverde, che guida il ranking Pro Tour, in assenza di più quotati avversari era assurto al rango di favorito numero uno della Grande Boucle. Ma il diavolo quest'anno ha deciso di mettersi proprio di traverso sulla strada del Tour. E così in un momento di relativa calma del gruppo, Valverde si è agganciato col francese Joly, ed entrambi sono finiti per terra. Ci sarà senz'altro una legge di Murphy che dice che se cadono un campione e un brocco (con tutto il rispetto per Joly, s'intende), se uno dei due deve farsi male, sarà il campione ad andarci di mezzo. È andata esattamente così: il francese si è rialzato ed è ripartito. Valverde no. Si è messo in piedi, lo spagnolo di Murcia, ma la fitta alla clavicola destra è stata subito fortissima, una scarica di dolore che lo ha sospinto nuovamente al terreno, sul ciglio della strada, nello sconforto dettato dal male fisico, sì, ma soprattutto dalla consapevolezza che il Tour, ancora una volta, gli stava sfuggendo via. Già, ancora una volta: perché anche nel 2005, appena pochi giorni dopo aver battuto Lance Armstrong a Courchevel, sulle Alpi, ed essersi accreditato come uno dei possibili pretendenti alla maglia gialla, Valverde cadde e si fece male al ginocchio, dovendosi ritirare. Sul ciglio di quella strada, ieri, Valverde - tenendosi tra le lacrime la clavicola - è rimasto pochi minuti, il tempo per capire che non sarebbe più ripartito. Dopodiché è arrivata l'ambulanza e lo spagnolo è stato condotto in ospedale. Il Tour va avanti, ha superato momenti peggiori (appena quattro giorni fa, mica un secolo), il campo dei possibili vincitori si restringe (Leipheimer, Popovych, Evans), o si allarga, a seconda dei punti di vista (Savoldelli, Simoni, Cunego). Ma la resa dei conti per la classifica è ancora molto lontana, e per il momento vanno in scena battaglie interlocutorie. Da Esch (Lussemburgo) a Valkenburg (Olanda), in 5 sono andati in fuga ieri: Voigt, Pineau (che sui vari Gpm di giornata ha conquistato la maglia a pois), Laurent, Etxebarria e Arrieta. Quest'ultimo ha resistito più di tutti, ma è stato ripreso a 2 km dal traguardo. Il contropiede, sul Cauberg, ha lanciato Kessler: il tedesco, già all'attacco nel finale della tappa di lunedì, stavolta ha fatto bene i calcoli e la sua stoccata è risultata perfetta. Kessler ha vinto precedendo di 5" il gruppo sgranato, e Boonen, quarto, ha approfittato del passaggio a vuoto di Hushovd per prendersi la maglia gialla. Migliore dei nostri Bennati, terzo, che oggi proverà finalmente a vincere nella quarta tappa, da Huy a Saint-Quentin, 207 km ancora per velocisti.

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