di FRANCO BOVAIO CHI LA spunterà tra la classe di uno Zidane in gran spolvero che ...
00,in Tv su Raiuno e Sky). Una partita per certi versi inaspettata, visto che al posto di Portogallo e Francia la maggior parte di critica e tifosi si aspettava di trovare il Brasile o la stessa Inghilterra, già tornate a casa tra le polemiche. La partita tra Domenech e Scolari si preannuncia come una di quelle sfide a scacchi in cui ogni mossa è stra-studiata a tavolino, con poco spazio lasciato alla fantasia. L'imprevedibilità del match, dunque, potrebbe nascere solo dai piedi di campioni come Figo o Zidane, soprattutto se anche contro i portoghesi quest'ultimo giocherà da dieci in pagella come contro il Brasile. In molti stanno cercando di fargli cambiare idea, ma lui ha ribadito che finito il Mondiale attaccherà gli scarpini al chiodo. Ovviamente spera di farlo col titolo in tasca. Entrambe le squadre scenderanno in campo con una punta: il mobilissimo Henry per la Francia; lo statico Pauleta per il Portogallo. Se il primo è il finalizzatore principe dello schieramento transalpino, il secondo è considerato spesso fondamentale da Scolari, che a lui affida il compito di fare la sponda per gli inserimenti da dietro dei suoi assi del centrocampo. Proprio in questo reparto, infatti, il Portogallo ha la sua forza. Chi altri può schierare cinque giocatori del calibro di Maniche, Costinha, Deco, Figo e C.Ronaldo? I primi due fanno da frangiflutti davanti alla difesa, Deco è il classico trequartista, mentre Figo e C.Ronaldo partono dalle fasce per poi cercare la soluzione anche dal centro. I piedi buoni di tutti fanno il resto, con la conseguenza che se il Portogallo va in vantaggio poi diventa difficilissimo recuperarlo, visto che inizia quel suo gioco altamente tecnico e poco spettacolare che ricorda la vecchia «melina» di Liedholm. Non a caso i portoghesi sono arrivati alle semifinali con la difesa meno battuta del torneo al pari dell'Italia. L'unico gol preso, quello del Messico, è stato ininfluente ai fini del risultato. La Francia, invece, è cresciuta di partita in partita, fino a sublimarsi contro il Brasile, in una gara in cui non ha sbagliato nulla. E' voce corrente che la nazionale dei Bleus sia stata rimessa in piedi dai vecchi leoni Zidane, Henry, Thuram e Makelele, che hanno dato le dritte giuste a Domenech per schierarla nel modo adatto a far splendere i suoi assi, ovvero con una punta sola in campo (Henry) che comporta il sacrificio altrimenti inspiegabile di Trezeguet e quattro incursori alle sue spalle come Malouda, Vieira, Ribery e lo stesso Zidane. Anche la Francia ha un centrocampo eccezionale e l'impressione è che proprio chi prenderà il predominio nel reparto di mezzo vincerà la sfida. Sul capo dei francesi, però, pendono le sei diffide che potrebbero privarli di uomini importanti in caso di accesso alla finalissima di Berlino, in cui gente come Zidane, Ribery, Vieira, Sagnol, Thuram non si potrebbe regalare a cuor leggero all'avversario. Per Domenech un motivo di preoccupazione in più nella partita di stasera, che lo opporrà alla squadra più fallosa e cinica del torneo, che Scolari sta cercando di condurre alla seconda finale consecutiva degli ultimi due anni dopo quella persa in casa con la Grecia negli ultimi Europei. Comunque vada per l'allenatore brasiliano è stato un successo, tanto che in Patria lo rivorrebbero alla guida della Seleçao appena umiliata proprio dai francesi e in Portogallo, invece, stanno facendo di tutto per tenerselo stretto. Per la Francia si tratta della seconda semifinale degli ultimi tre Mondiali, per il Portogallo di una partita che aspettava di giocare da quarant'anni, ovvero da quel 1966 in cui, in Inghilterra, alla fine arrivò terzo. E' la prima volta che le due squadre si affrontano nella fase finale di un Mondiale. I loro precedenti parlano a favore della Francia, che conduce per 15 vittorie a 5. Il pareggio è uscito solo