Un turno per il pugno a Cruz. Avrebbe marcato Totti
È questa la notizia che ha tenuto banco alla vigilia della sfida che vale un posto in finale. La Fifa, dopo aver rivisionato le immagini tv, ha squalificato per un turno il difensore tedesco che salterà così la sfida di questa sera contro l'Italia. Una squalifica molto strana che contempla una seconda giornata con la condizionale: in soldoni vuol dire che se il tedesco nei prossimi sei mesi dovesse commettere un'altra infrazione, verrà automaticamente squalificato per un'altra giornata. La cosa sa tanto di escamotage per permettere al difensore del Borussia di giocare una finale che i tedeschi si sentono già in tasca. La Germania che conta esce comunque delusa dal verdetto della Fifa. Bierhoff, team manager tedesco ammette: «Siamo molto delusi, perché crediamo di aver offerto alla Fifa le prove necessarie all'assoluzione di Frings. Quando si sono verificati i fatti l'arbitro e i suoi due assistenti erano lì a due passi e non l'hanno espulso. Comunque - chiude Bierhoff - siamo fiduciosi di poter battere l'Italia e di riavere Frings per la finale». E pensare che proprio poche ora prima il ct tedesco Klinsmann aveva annunciato una marcatura a uomo su Totti proprio di Frings. «E ora tocca a Totti» aveva detto l'ex bomber convinto anche di non incorrere in sanzione che poi sono invece regolarmente arrivate. Ora Klinsmann dovrà rivedere i suoi piani in difesa. C'è grande rispetto per la squadra di Lippi che fin qui ha fatto paura. Klinsmann che l'Italia la conosce bene, sa quanto sia una formazione da prendere con le molle. «L'Italia è una delle squadre più forti al mondo, ha una grande tradizione calcistica e merita quindi grande rispetto». Il diktat per i suoi uomini alle prese con la «corazzata» italiana, è chiaro e tondo. «Possiamo e dobbiamo imporre il nostro gioco. L'importante sarà scendere in campo con l'idea che possiamo batterli. Come? Seguendo la nostra linea, cioè quella di una squadra offensiva. Dobbiamo imporre la nostra filosofia all'avversario e non adeguarci al suo gioco». Klinsmann fin qui ha fatto un gran lavoro con un gruppo che (come l'Italia ma per motivi diversi) era partito con mezza nazione contro. «Abbiamo fatto un gran lavoro di preparazione atletica - spiega il ct tedesco - e ci siamo preparati per questo evento». Non è un caso se proprio la tenuta atletica sia stata l'arma in più che ha permesso ai tedeschi di arrivare in fondo con l'Argentina in condizioni mentali di maggior lucidità. «Agli argentini abbiamo concesso diverse palle gol - continua - ma questa è la nostra filosofia e non cambieremo strategia proprio ora in vista della semifinale. Il mio pronostico? Sono molto, molto ottimista». Inutile poi chiedergli quale sarà secondo lui l'uomo-match, perché la risposta è scontata. «Klose, lui mi ha scavalcato nella classifica di gol realizzati a un Mondiale. Ma nel profondo del mio cuore so che saprà fare ancora meglio». Meno convinto dello strapotere tedesco il capitano della Germania Ballack: uno che con l'Italia ha sbattuto il muso più volte, anche con la sua squadra di club. «Tutto parla a favore dell'Italia - dice convinto il leader tedesco - questo mi sembra evidente. Gli italiani hanno una imbattibilità incredibile». E il pensiero vola alla sconfitta nell'amichevole pre-mondiale a Firenze. «Ricordiamo - racconta Ballack - che ci hanno sconfitti 4-1 e poi anche col Milan contro il Bayern che ha perso ancora 4-1. È un ostacolo peggiore dell'Argentina». Sulla stessa lunghezza d'onde del «suo» capitano anche il giovane esterno del Bayern Monaco Lahm. «Dopo Firenze eravamo molto a terra - dice il difensore - poi abbiamo battuto in amichevole gli Usa e ci siamo risollevati. Qui sarà necessariamente un altro ambiente».