di ALESSANDRO AUSTINI RICARDO Faty è stato di parola.
Ora anche gli ultimi dettagli tra lo Strasburgo e i giallorossi sembrano sistemati e il centrocampista ha voglia di presentarsi ad un pubblico che lo aspetta con curiosità. Faty era legato allo Strasburgo con un contratto di formazione triennale, scaduto il 30 giugno. Il club francese non si è avvalso dell'opzione per il rinnovo e il gicatore è diventato libero. La Roma ha fatto studiare il contratto dagli avvocati Crespo e Conte per evitare un nuovo caso Mexes. I legali hanno dato l'assenso all'operazione: i giallorossi dovranno versare allo Strasburgo, come stabilito dai regolamenti Fifa, un premio di formazione pari a circa 270mila euro. Originario del Senegal, 20 anni ancora da compiere, un fratello maggiore che gioca nel Rennes, Faty si è messo in luce con la maglia dell'Under 20 francese. Il suo estro non è sfuggito neanche a Spalletti durante quel Roma-Strasburgo di Coppa Uefa dello scorso 24 novembre. Si può dire che lei è un giocatore della Roma? «So che i giallorossi e lo Strasburgo si sono accordati su tutto. Quindi non dovrebbero esserci più ostacoli». Quando verrà a Trigoria? «Non lo so ancora con precisione, comqune entro questa settimana. Ma a Trigoria ci sono già stato... ». Ha parlato con Spalletti? «L'ho conosciuto quel giorno e mi ha colpito per la sua serietà. Basta vedere come ha giocato la squadra nella scorsa stagione per capire che è un tecnico preparato». Conosce anche qualche nuovo compagno? «Ho affrontato la Roma in Coppa Uefa e rimasi subito affascinato dal suo gioco. Personalmente ho già avuto modo di scambiare qualche parola con il mio connazionale Mexes che mi ha parlato della squadra e la città. Poi, ovviamente, conosco Totti, un grandissimo giocatore». Lo sta seguendo anche ai Mondiali? «Sì, ho visto tutte le partite dell'Italia che si sta confermando una squadra fortissima. Secondo me batterete la Germania e poi sfiderete la Francia in finale». Chi vince? «Mi dispiace per voi, ma vincerà la Francia...» Lo sa che a Roma la aspettano come il nuovo Vieira? «È il mio idolo e il mio obbiettivo è diventare forte come lui. Certo, sono giovane, ho tanta strada da fare ed è un po' presto per un paragone del genere». Crede di poter essere un titolare nella Roma? «Vengo qui per giocarmi le mie carte. So bene che sarà difficile guadagnarmi il posto ma cercherò di stupire tutti e dimostrare quanto valgo». Ha sentito parlare di «calciopoli»? «Ho seguito la vicenda tramite i giornali e ho capito che si tratta di un momento molto delicato per il calcio italiano». La Roma potrebbe giocare la Champions League. «Lo spero fortemente perché una squadra così forte lo merita. Ma per me non cambierebbe niente anche se non la giocasse. Sono felicissimo perché arrivo in una grandissima squadra e non vedo l'ora di iniziare questa avventura».