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di OSCAR OREFICI LA nazionale rossa della Formula 1 sulle orme di quella azzurra del calcio, almeno ...

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In un sol colpo la Ferrari, che non otteneva la pole position dalla gara di San Marino, ha monopolizzato la prima fila dello schieramento, con Schumi ovviamente più veloce di Massa, interrompendo la striscia di Alonso, signore del sabato pomeriggio da ben cinque prove. Si è rivista finalmente la Ferrari che tutti sognano, in grado di abbandonare le strategie conservative, che avevano portato alla delusione di Montreal, e, quindi, protesa alla caccia della pole, indispensabile per vincere corse in cui tristemente si sorpassa solo in occasione dei pit-stop. La competitività della 248 F1 scesa in pista ad Indianapolis è dimostrata non tanto dal miglior tempo conseguito da Schumacher quanto dall'eccellente prestazione di Massa, il quale, solo disponendo di una vettura nettamente superiore a quelle della concorrenza riesce a ben figurare. La Ferrari di nuovo davanti alla Renault rappresenta senza dubbio una sorpresa, tenendo conto di quanto avvenuto appena una settimana fa in Canada, dove il secondo posto di Schumi era stato considerato ingannevole, almeno da parte della critica più obbiettiva, in quanto ottenuto grazie ad una serie di fortunate circostanze. In quel di Indianapolis, sul circuito più vecchio del mondo, la Rossa ha compiuto il primo, decisivo passo per ribaltare la situazione. Come si cercherà di scoprirlo nella corsa di questa sera. Dopo la doppietta farsa della scorsa stagione una replica della Rossa, a fronte questa volte degli avversari più consistenti, assumerebbe un particolare valore, ricordando, fra l'altro, che quello degli Stati Uniti è il mercato più importante per la Ferrari. Con il mondiale praticamente in tasca, la Renault e Alonso non temono un probabile passo falso, ma anche la Casa francese non disdegnerebbe un successo in America, quanto mai importante dal punto di vista dell'immagine. Indy, però,è tradizionalmente indigesta alla scuderia diretta da Flavio Briatore e pure al campione del mondo in carica, per una volta meno veloce del compagno Fisichella e addirittura più lento di Barrichello. Da vedere se riuscirà a riscattarsi questo pomeriggio.

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