Di Canio torna a Formello, attesa Mutarelli
La gente aspetta, Rossi chiede la conferma, lui corre e suda in nome d'un simbolo che neanche l'assordante silenzio sulla storia del rinnovo riesce a fargli riporre, almeno per un momento, nel cassetto. Ieri il numero nove si è presentato a Formello. Per allenarsi, a dispetto di tutto. Del contratto scaduto e non rinnovato, del corso d'allenatore a Coverciano. Lotito non gli ha ancora telefonato, neanche per dirgli che non fa parte del progetto. Anzi forse si aspetta che sia il calciatore a farlo, in un'inversione di ruolo almeno atipica. Di Canio ha offerte dall'Australia e dall'Inghilterra: milioni di euro sul tavolo, con la famiglia appesa a un filo e una vita privata in sospeso. Perché lui sarebbe pronto a rinunciare a un vagone di soldi pur di chiudere la carriera con la maglia del cuore tatuata a pelle. La sensazione è che sia davvero iniziato il conto alla rovescia: da qui al 9 luglio, giorno della partenza per il ritiro, si gioca il destino dell'attaccante. Con la Curva che minaccia di boicottare la campagna abbonamenti e il resto del popolo che chiede ciò che anche il tecnico ha chiesto: la conferma, non foss'altro per la tecnica impreziosita di quell'ormai raro attaccamento al bianco e celeste. Lotito si è preso un giorno di riposo: ora vuole chiudere per Mutarelli e Ledesma, poi Makinwa, anche se piacciono tutte e due gli Asamoah. Uno quello ghanese, l'altro il tedesco Gerald dello Schalke 04, entrambe punte. Sul taccuino ci sono anche Degen e Barnetta, gli svizzeri. Si seguono anche talenti africani. Capitolo-intercettazioni: i legali biancocelesti stanno lavorando sulle eccezioni da presentare domani all'Olimpico nel corso del maxiprocesso al calcio. L'avvocato Longo sta lavorando sull'inutilizzabilità delle intercettazioni, Gentile sulla nomina dei collegi (Caf, ma anche sul commissario Rossi), nonché sulla riduzione dei termini a comparire. Siniscalchi, infine, lavora sul filone sportivo, partendo da Reggina-Lazio persa 2-1 con Foti nello spogliatoio dell'arbitro. Accolta con soddisfazione l'autosospensione di De Lise dalla Corte Federale, cioè dalla corte chiamata a giudicare in secondo e ultimo grado (sportivo): De Lise è anche presidente del Tar, sintomo evidente che le istituzioni sportive si stanno convincendo dell'inevitabile coinvolgimento dell giustizia ordinaria nel corso del procedimento. Attesa, infine, sul fronte-spalmaperdite: si cerca di capire come utilizzare il marchio per fronteggiare la residua parte di perdita straordinaria, che oggi ammonta a 80 milioni, dopo la rivalutazione di diversi asset e l'introduzione degli Iaas.