di FULVIO STINCHELLI UNA volta, alla porta delle nostre osterie, si poteva leggere la scritta «Qui non si fa credito».

Mutatis mutandis, fuori dalle nostre pizzerie, in questi giorni, trovi scritto «Qui si vede la partita». Nella temperie dei Mondiali, si pensa a tutti, anche agli sfigati che non hanno Sky: è il pensiero del Professore. La Signora Clelia si accoda, precisa e colorisce: «Quann'ero regazzinetta, feci un viaggio a Napoli e me presi er tifo, co' 'na febbrona fissa a quaranta, che nun staccava mai. Così so' li Mondiali visti da qqui: tra 'na partita e l'antra, te chiedi: e mo' che faccio?». «Sì, è propriamente una malattia, direi di più: una pandemia - giggioneggia Sarcinelli l'Immobiliarista - dalla quale dobbiamo pur uscire vincitori. Io ho già in tasca tutte le prenotazioni per la finale di Berlino e spero che gli azzurri non mi diano buca». Franchino il Mister sogghigna: «Ti auguro e mi auguro che i nostri riescano a guadagnarsi l'unico posto disponibile nella finale dell'Olympia Stadion... perché uno è già preso». «E da chi?», fa l'ingenuo Dino Zoff, che per suo conto già vede l'Italia finalista. «Da chi, da chi? - quasi s'indigna Franchino - Ma dal Brasile! Adesso che Perreira ha capito che deve cacciare i senatori per far posto ai ragazzini tipo Robinho, Cicinho e compagnia bella, non c'è più trippa per gatti». «Come l'Argentina con Messi?», s'informa il Professore. «Sì, solo che nell'Argentina ce n'è uno - trionfa il nostro esperto - mentre i giovani brasiliani sono tutti Messi». Queste diatribe tecniche, che deliziano Custodia detta Todinha, intenta a predisporre la famosa veranda, fastidiano e molto Clelia, che mira sempre al sodo. Dice: «Vabbè, vabbè, ma penzamo all'Italia. Oggi, jje la famo o nno, a bbatte' l'australiani, che io ggià sto sotto tranquillanti?». Il Professore, che giudica i tempi maturi per dire la sua, prova a rassicurarla: «Suvvia, non sono dei mostri...». Poi, come assalito da un pensiero fastidioso, soggiunge: «Vanno comunque presi con le molle. Conoscete la miglior definizione dell'Australia in cui mi sia imbattuto? Eccola: un continente circondato dall'oceano e popolato da grandi sportivi. Eh, sono duri gli "aussies"! Non dimenticate che il loro sport nazionale è lo scontro a capocciate. Sono insomma degli "yankees" con la testa molto più dura. Ci pensino i nostri, se vogliono venirne a capo».