«Ero sicurissimo della qualificazione
Lippi intasca i tre punti e stavolta ride. È soddisfatto a fine gara, nonostante la sua Italia ancora non riesca a brillare come dovrebbe, nonostante un Totti ancora al 50% e l'infortunio di Nesta. Voleva passare il turno ed evitare il Brasile e questo ha ottenuto: per adesso è a punteggio pieno. «È un passaggio di turno meritato - attacca il tecnico azzurro - abbiamo ottenuto due vittorie contro il Ghana, che è un'ottima squadra, e contro i ceki, che abbiamo battuto con difficoltà. Ora ci aspetta la sfida con l'Australia: non sarà facile ma d'ora in avanti nessuno farà sconti. È una squadra organizzata, la conosciamo grazie ai giocatori che militano in Europa». Lippi lo aveva annunciato alla vigilia convinto della forza di questa Italia. «Lo sapevo, perché c'era grande voglia da parte dei ragazzi di fare bella figura e passare il turno. Certo, abbiamo passato un momento non facile, ma siamo agli ottavi e questo è quello che conta». Inutile dire come la voglia di evitare il Brasile abbia caricato ancora di più gli azzurri in vista degli ottavi di finale. «Ovvio, c'era più attenzione da parte di tutti per evitare il Brasile. Ma il nostro obiettivo era passare il turno, poi se il prossimo avversario fosse stato il Brasile lo avremmo affrontato e non è detto senza aver chance di batterlo. Comunque meglio così». Isola ancora la squadra da quello che sta succedendo in Italia confermando che la nazionale pensa solo al Mondiale. «Non se ne parla, poi al rientro in Italia ognuno affronterà i suoi problemi. I giocatori che sono qui si stanno giocando una chance mondiale ed è un'occasione che nessuno vuol farsi sfuggire». Su Totti e Inzaghi. «Ho approfittato per farlo stare in campo 90', per farlo crescere. Anche lui come gli altri deve essere più concreto sotto porta. Inzaghi? Ha fatto 25' dando un po' di vivacità. È andato vicino al gol in un paio d'occasioni e poi è riuscito a farlo: e quello ha chiuso la gara». Chiusura sul cambiamento tattico sul quale Lippi risponde stizzito. «La formazione non ve la dico, altrimenti fate sondaggi, e processi. Il modulo? Visto quello che c'era in palio e visto l'avversario, che gioca con centrocampo a cinque, non vedo perché mi sarei dovuto sacrificare. Si può anche cambiare una volta». Tiz. Car