I verbali degli interrogatori
Così Pierluigi Collina spiega, durante l'interrogatorio reso in qualità di testimone ai carabinieri di Roma il 16 maggio scorso, i suoi rapporti con il dirigente del Milan addetto al settore arbitri. «Tengo a precisare - aggiunge Collina - di essere convinto che un rapporto di buona conoscenza possa essere mantenuto nel rispetto dei ruoli ricoperti anche operando con assoluta professionalità nello stesso ambiente. Pertanto non ho mai trovato particolarmente disdicevole avere contatti con personaggi legati al mondo del calcio professionistico, se ciò avviene nel pieno rispetto delle regole». Ricordando la sua telefonata, Collina poi spiega, tra l'altro: «Sul punto della conoscibilità da parte di Moggi delle designazioni degli arbitri in anticipo resto piuttosto su un profilo di millanteria con la frase testuale "credo che millantasse anche un po'"», sull'aspetto relativo alla conclusione del campionato 1999-2000 con la partita finale Perugia-Juventus da me arbitrata, la mia reazione è sicuramente di sorpresa ed incredulità in merito al racconto di Meani, infine sulla predisposizione dei calendari mi esprimo con una sostanziale perplessità derivante dall'impossibilità di inserire variabili in maniera segreta». Dalla telefonata «emerge anche una mia volontà - dice Collina - di avere un incontro con Galliani nella sua veste di presidente della Lega proprio in virtù delle possibili future scelte in tema di gestione della CAN, auspicando anche un incontro in Lega e quindi nella sede più istituzionale». Quanto ai rapporti dei designatori Bergamo e Pairetto con gli arbitri, Collina afferma: «Non ho elementi - aggiunge - per specificare se Bergamo e Pairetto avessero in qualche modo una dipendenza dai poteri forti del sistema calcio».