Oggi l'esordio con la Repubblica Ceca di Nedved L'allenatore Arena ci crede: «Bastano 4 punti»
È, appunto, matematico. Bruce Arena la pensa proprio così: una delle altre la batto sicuro, poi mi basta un pareggio. Le altre sono Repubblica Ceca, Ghana e Italia. Tutto però si basa sull'opinione personale del ct americano: e visto che oggi si ritrova contro la Repubblica Ceca di Nedved a Gelsenkirchen per il debutto mondiale, l'aria serena che manifesta è chiara: «In questo girone bisogna aver rispetto di tutti, però ai cechi manca Baros». Che vuol dire che gli fanno meno paura: Bruce l'americano, che ha imposto una conferenza stampa solo in lingua inglese (niente spagnolo) è fatto così. Da giorni va facendo capire che per lui la squadra più forte del girone è quella che incontra oggi, e se dovesse batterla sta un pezzo avanti. I cechi li teme, con l'Italia ci deve giocare... Sabato aveva tranquillamente detto che questa squadra è la più forte di sempre della storia degli Usa calcistici, ieri ha pesantemente sbuffato all'ennesima domanda sulla sicurezza chiedendo l'embargo nel futuro a domande scontate. Però allo stadio di Gelsenkirchen l'atmosfera era meno pesante del solito, meno body guard e poliziotti. Dentro ad uno stadio il calcio si sente ovviamente più protetto. E se Arena un punto almeno lo vuole, ma ne sogna tre per mettere da parte la pratica qualificazione, nel clan Usa il fastidio per essere poco considerati è evidente: «Non accettiamo di essere sottovalutati da nessuno, possiamo giocare contro chiunque», ha detto il difensore Jimmy Conrad. Tra i cechi l'aria è d'attesa a piede fermo. La grande voglia, la smania quasi degli americani, fa da contraltare alla solidità caratteriale e culturale dei cechi: «Ho visto le loro partite, mantengono la concentrazione fino alla fine e ci credono fino all'ultimo secondo», ha detto Jan Koller, il gigante dell'attacco ceco. Un brutto cliente quindi, che è convinto di essere forte. Difficile preferire un risultato piuttosto che l'altro per l'Italia di Lippi: un pari oggi nella tabella di Arena prevede una sconfitta e una vittoria, e la prossima degli Usa è proprio contro l'Italia, che se la vedrà con i cechi alla fine del girone eliminatorio. Tra cechi e americani (sulla carta non c'è storia) questa prima partita è decisiva per capire se quello degli statunitensi è un bluff e in che misura, e per i boemi se possono recitare un ruolo da protagonisti al Mondiale. Certo, se gli amici «italiani» Jankulowski, Ujfalusi, Nedved dovessero regalare i primi tre punti, per gli Usa l'incontro con l'Italia sarebbe determinante, sempre in ossequio alla passione per la matematica di mister Bruce Arena. Non esiste alcun precedente tra queste due nazionali. In archivio troviamo, tuttavia, un precedente tra selezioni giovanili alle Olimpiadi: nel 2000, in Australia, fu pareggio per 2-2. Come ex Cecoslovacchia, si ricorda il match ad Italia '90, vinto dai cechi 5-1 sugli statunitensi. Prima dell'avvio di Germania 2006, le 30 gare di debutto delle nazionali europee alle fasi finali dei Mondiali di calcio vedevano una tradizione positiva per le formazioni del cosiddetto «vecchio continente»: 17 erano stati gli esordi vincenti, 3 quelli conclusi in pareggio, 10 con una sconfitta. L'arbitro dell'incontro è Carlos Amarilla. Internazionale dal 1997, ingegnere nella vita di tutti i giorni, è un arbitro che è già stato presente in importantissimi tornei internazionali. La prima esperienza è nel 2001, Mondiali Under 20 in Argentina, dove diresse due gare, proprio con in campo le selezioni giovanili delle due squadre oggi in campo: Repubblica Ceca-Australia 3-0 ed Ucraina-Stati Uniti 1-1, entrambe nei gironi eliminatori.