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Ora Ivan proverà

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a bissare con il Tour

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Secondo il suo direttore sportivo Bjarne Riis, la Grande Boucle avrebbe douto essere l'obiettivo unico del corridore di Cassano Magnago: troppo importante per non incentrare l'intera stagione su di essa. Poi però Ivan ci ha messo del suo, e dopo aver visto il disegno del Giro 2006, si è reso conto che avrebbe potuto fare la differenza anche nella corsa rosa. E così in autunno inoltrato è venuta la decisione che smentiva la precedente: Basso sarebbe stato al via al Giro, e si è trattato di una scelta felice. Per il bene del ciclismo, è un grande risultato che abbia vinto proprio Ivan, perché significa che è stato premiato un corridore che ambisce a doppiare vittoriosamente Giro e Tour, e cioè centrare un'impresa che per anni è stata resa impossibile da un modo di interpretare il ciclismo (il modo di Armstrong, per intenderci, ma anche di Ullrich) che è la negazione stessa della storia dello sport delle due ruote. Il Tour, quindi: che resta il momento centrale della stagione. In Francia Basso troverà una corsa diversa, con avversari diversi. Molte meno salite rispetto al Giro, e molta più cronometro. Dovrà correre in maniera differente, forse. Se la vedrà con Ullrich, che contro il tempo gli è superiore, e con Vinokourov e Valverde. Ma la vittoria nel Giro gli rende i gradi di primo favorito. Speriamo che li sappia onorare. Ma. G.

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