L'EX PRESIDENTE DEL BOLOGNA: JUVE A RISCHIO FALLIMENTO

..».È questa una delle frasi che Giuseppe Gazzoni Frascara ha pronunciato in una intervista fatta alle Iene che andrà in onda stasera. La definizione di «piovra» che l'ex patron del Bologna usa per lo scandalo che ha travolto il calcio la spiega così: «Una piovra? Quando hanno protetto delle squadre non lo hanno mica fatto per un'opera pia, l'hanno fatto contro riversamento di denaro o per cassa o estero su estero». Gli viene chiesto se la Juve rischia il fallimento e lui, candidamente, risponde: «Certo, è possibile. Perché? Presto detto, visto che dovranno accantonare una cifra enorme per i danni che hanno causato ad altri, incluso il sottoscritto...». Conferma, inoltre, che, da quella che sa, «le intercettazioni non sono uscite tutte quante», visto che, ad esempio, «dal dossier pubblicato mancano quelle di Della Valle a Moggi». Sottolinea, inoltre, che Lippi doveva «dimettersi» dalla guida della nazionale, anche perché «via Gea non poteva non sapere», e che Cannavaro non può essere «capitano dell'Italia». Si dichiara «colpito» dal linguaggio delle intercettazioni, anche perchè lo considera «roba da osteria di terzo livello». Infine, afferma che, «nel 2002 dissi che il calcio era corrotto, oggi lo dicono tutti», poi, comunque, «con il calcio non voglio avere più nulla a che fare». Il Bologna di Gazzoni è retrocesso nella passata stagione, dopo lo spareggio con il Parma di Gilardino. Gazzoni polemizzò a lungo anche con la Lazio, per l'ormai famosa transazione con il fisco per il debito da 140 milioni rateizzato in 23 anni. Fu sempre lui a scatenare una serie di battute al vetriolo, con tante di denunce, in merito al doping amministrativo. Due settimane fa è stato ascoltato dai pm Beatrice e Narducci come testimone sul grande caos che sta sconvolgendo il mondo del calcio.