Catania in festa, è serie A. Torino e Modena ai playoff
Decisivo il successo casalingo sull'Albinoleffe di quel Mondonico che, nel 1983, alla guida della Cremonese, assistette come ieri alla festa dei siciliani sulla panchina della squadra avversaria. Un 2-1 firmato da Spinesi, Russo e soprattutto Del Core, autore del gol-promozione. Alla fine il mister dei siciliani Marino era stremato ma felice: «Ha vinto un gruppo di ragazzi straordinari e una società che mi ha messo in condizioni di dover solo vincere. È una promozione che vale soprattutto per quei ragazzi che l'altra settimana hanno perso la vita per vedere il Catania e per l'ex catanese Vincenzo Del Vecchio». Così il presidente Pulvirenti: «Siamo riusciti a coronare un sogno perché alla A abbiamo puntato subito, fin dall'estate». La vittoria del Catania ha spedito l'Albinoleffe al playout con l'Avellino e il Torino ai playoff, rendendo vana la sua vittoria per 3-0 sulla Cremonese (doppietta di Vryzas dopo che al 2' aveva fallito un rigore e gol di Vailatti). Per i playoff si sono qualificate anche il Modena (che vincendo a Bergamo con l'Atalanta grazie ad un rigore di Bucchi è arrivato quinto e che nella gara di andata di giovedì ospiterà il Mantova, che ha fatto 0-0 col Pescara ed è arrivato quarto) e il Cesena, che battendo in casa il Verona (2-1 con rigore si Salvetti, 1-1 di Cutolo e gol decisivo di Ciaramitaro) è arrivato sesto a pari merito con l'Arezzo e l'ha spuntata in virtù della differenza reti. All'Arezzo (che ha vinto 3-2 a Piacenza) resta la soddisfazione di aver disputato un campionato al di sopra delle aspettative e il rammarico di aver subito un gol di troppo, il secondo di ieri, segnatogli dal piacentino Riccio. In coda il Rimini ha trovato a Vicenza lo 0-0 che gli garantiva il punto-salvezza e l'Avellino ha espugnato il «Liberati» di Terni con il 2-0 firmato da Rastelli e Millesi. Detto dell'1-1 di Bari-Triestina e del 4-2 di Crotone-Brescia, chiudiamo col Bologna, che ha battuto 3-0 il Catanzaro e ha fallito l'aggancio ai playoff per due punti. Cazzola deve recitare il mea culpa: se non avesse allontanato Ulivieri per un certo periodo forse la squadra sarebbe riuscita ad entrare tra le prime sei.