TENNIS: PARTE IL ROLAND GARROS

Dopo l'avvio in Australia e la parentesi americana sul cemento (Indian Wells e Key Biscayne) è arrivata la stagione sulla terra battuta che dopo le tappe pure importanti di Montecarlo e Roma (Amburgo è stato un po' in tono minore) ha nel Roland Garros il suo traguardo principale. La situazione non si è molto modificata in questi mesi, anzi, almeno nel settore maschile, si è consolidata sui valori già noti . Come ho già avuto occasione di notare il tennis ha in questo momento due numeri uno ma alle loro spalle si è creato se non proprio il vuoto almeno un distacco significativo. L'americano Andy Roddick e l'australiano Lleyuton Hewitt, che erano stati i numeri uno prima dell'avvento di Roger Federer e di Rafael Nadal, hanno perso colpi e nessuno si azzarda a considerarli tra i favoriti di un torneo come quello parigino nel quale non hanno mai brillato. Si faranno vedere a Wimbledon, se ne avranno la forza, anche perché sull'erba - accettata la superiorità di Federer - ci sarà a disposizione un posto di finalista che io faccio fatica ad assegnare a Nadal. Il campo di partecipazione è davvero completo. Ci sono tutti i primi 21 giocatori della classifica mondiale, mancano soltanto Coria ed Agassi, che ci aveva già annunciato che non lo avremmo rivisto prima di Wimbledon. Il sorteggio ha collocato dalla parte di Federer, Gaudio, Davydenko, Robredo e Nalbandian. Nessuno se lo ricorda ma Gaudio due anni fa ha vinto questo torneo. Dalla parte di Nadal ci sono invece Ljubicic, Roddick, Hewitt che sarebbero pericolosi se non si giocasse sulla terra, una superficie sulla quale non sembrano tali. Francamente sarebbe una grossa sorpresa se Nadal trovasse delle difficoltà per raggiungere la finale. Nel singolare femmnile, come ormai succede da qualche tempo, è molto più difficile fare dei pronostici. Com'era stato facile prevedere le giocatrici che avevano rinunciato per vari motivi agli Internazionali d'Italia ci sono tutte. Mancano solo la Pierce e la Davenport che però non sarebbero state competitive anche se la Pierce sei anni fa ha vinto questo torneo. Martina Hingis, ancora penalizzata dal computer (infatti è solo la dodicesima testa di serie), merita di essere considerata tra le favorite insieme alle due belghe ed alle russe. Un discorso a parte merita Amelie Mauresmo che per la prima volta affronta il torneo di casa sua come prima testa di serie. I suoi precedenti al Roland Garros non sono straordinari. Infatti in undici partecipazioni ha raccolto soltanto due piazzamenti nei quarti di finale, troppo poco per una campionessa del suo valore. Inoltre, avendo vinto in Australia, la Mauresmo è, insieme a Federer, in corsa per un possibile Grande Slam, un'impresa che nel tennis non è più stata compiuta da quando l'ha realizzata, nell'ormai lontano 1988, Steffi Graf. La partecipazione italiana è, come spesso succede, più interessante sul piano della quantità che della qualità. Prima delle qualificazioni avevamo sei giocatori nel tabellone maschile, otto giocatrici in quello femminile e siamo al sesto posto (dietro Francia, Spagna, Russia, Stati Uniti e Repubblica Ceca) ma il timore è che se rifacessimo questo calcolo dopo la prima settimana non so se saremo ancora in quella posizione.