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Di Canio-Delio Rossi patto per la Lazio Ora serve l'ok di Lotito Conferme su Makinwa

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Ieri a Formello Delio Rossi ha ribadito a Di Canio di volerlo al suo fianco per la seconda stagione da vivere intensamente sulla panchina della Lazio. E lui, Paolo il leader, ha spiegato all'allenatore che è pronto a mettersi a disposizione, a fare gruppo, a regalare gemme e sudore alla causa biancoceleste. Come nella stagione che è appena finita in archivio. Lo staff tecnico, insomma, si stringe, come i tifosi, intorno a Di Canio. Numero nove senza età, un simbolo per tutti. L'ultima parola spetta a Lotito: sarà lui, dopo averlo riportato a Roma due anni fa, a decidere le sorti dell'attaccante che incarna un senso d'appartenenza minato dalle ultime vicende legate al caos-intercettazioni. Ci sta pensando il numero uno, anche perché la mancata conferma significherebbe delegittimare le volontà del tecnico e dei consiglieri societari. C'è una data oltre la quale sarà difficile andare: l'8 giugno, quando il corso d'allenatori non concederà spazi a programmi alternativi. Intanto, sempre sul fronte offensivo, arrivano conferme da Silvano Martina sulla trattativa con il Palermo per portare in biancoceleste Makinwa. Così l'agente su RadioIncontro: «Si, qualcosa c'è. È un giocatore che piace alla Lazio e a Rossi e lui farebbe le capriole per venire a Roma». Si discute sulla base di 2.5-3 milioni per la comproprietà. È in stand-by l'operazione Ledesma: sul regista argentino ci sono anche diversi club esteri, oltre a Roma e Palermo. Attesa sul fronte-Mutarelli, nelle prossime ore colloquio per Cribari. È piaciuto il giovane difensore belga Raes, provato a Formello: potrebbe arrivare in prestito dal Rosealare. Ritiro: dopo Bressanone rispunta Santa Cristina. Capitolo-società: è stata fissata per lunedì alle 10.30 la discussione del ricorso all'Uefa per la mancata concessione della licenza. Polisportiva: la Lazio femminile ha evitato ieri il fallimento grazie al versamento di circa 40 mila euro in Figc. Così la presidentessa Cortani su Rsa: «Devo ringraziare il sindaco Veltroni che mi è stato vicino in questo anno, la Figc e l'avvocato Di Marziantonio. Qualcun'altro, come Lotito, dovrebbe vergognarsi per come si è comportato». Tutto è legato a una fideiussione presentata e non formalizzata. «È stato lui a offrirsi e a presentare la fideiussione, che non è stata formalizzata. Con il suo disinteresse, si è rischiato di scomparire».

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