Pesic frena
Sveislav Pesic, il coach che è ad un passo dal regalare a Roma la seconda semifinale consecutiva nei playoff è così. Prendere o a lasciare. «Abbiamo disputato una partita di grande intensità, sfruttando il vantaggio che i nostri avversari avevano più pressione dopo la sconfitta in gara 2. Per questo siamo riusciti a giocare bene i primi 15'». Poi il calo è stato evidente. «Anche per la loro reazione. Ma abbiamo recuperato le forze per fare bene negli ultimi 10', quelli decisivi. È un successo importantissimo, ma non c'è nulla da festeggiare. È fondamentale concentrarsi sulla partita di domani». Tanti protagonisti per la vittoria. Ma Pesic ha parole dolci per il suo capitano: «La gente vuole divertirsi e viene a vedere le partite per le schiacciate, i tiri da tre e le giocate più spettacolari. Ma per vincere non basta. Serve anche il talento da battaglia. E questa è una qualità di cui Tonolli è pieno. Noi abbiamo bisogno di gente come lui». Ma anche di Bodiroga e Hawkins. «Hanno fatto bene le cose per cui sono stati ingaggiati - dice sorridendo il tecnico - sennò che li abbiamo presi a fare?». Immancabile arriva anche la domanda sull'utilizzo del figlio Marko, che in gara 3 ha avuto poco spazio: «Ha mostrato molta predisposizione come uomo squadra. Non ha avuto la possibilità di mettere in mostra altre cose ma ha fatto contento suo padre. Non so se lui è altrettanto contento».F. Fab.