Ledesma, summit col Lecce

Lo fa in mezzo agli innumerevoli filoni giudiziari che attanagliano il mondo del calcio e che si riflettono sulle sorti del club. Convocazione dalla Consob per chiedere notizie sul bilancio, una licenza Uefa da ottenere e una difesa a pianificare in merito al coinvolgimento sulla vicenda intercettazioni. Il club è sereno, oggi presenterà il reclamo per ottenere il passaporto per l'Europa: pagherà le somme dovute all'ex segretario Gardini ma senza abbandonare il contenzioso in atto, che le avrebbe dovuto garantire (senza il fastidioso appello) comunque l'ok per la partecipazione alle Coppe Europee. Con il dirigente, ora a Treviso, c'è un braccio di ferro che ha fatto scendere in campo anche i periti per stabilire quale fosse l'entità della cifra da corrispondere. Poi c'è il fronte-difesa sulla vicenda calciopoli: integrata la memoria con le nuove intercettazioni, considerate rilevanti per dimostrare quanto il club fosse in realtà distante dalla cupola moggiana. La Borsa, intanto, ha regalato una giornata da dimenticare: -14%. La società va avanti e pensa al futuro: ieri sera summit per stabilire la sede del ritiro. Con un occhio al mercato. Si seguono, oltre a Baseggio, anche Lazzari (l'agente su Rsa ha parlato di un contatto con il diesse Osti), Capelli e Defendi dell'Atalanta, si attende il «sì» di Mutarelli (ieri l'agente Marronaro, su RadioIncontro, ha confermato che i biancocelesti sono sul centrocampista, anche se per l'ok finale si attederà l'esito della vicenda intercettazioni). Oggi, a Milano, Lotito accompagnato dal diesse Osti potrebbe avere un contatto con il Lecce per mettere un altro tassello nell'operazione-Ledesma. I biancocelesti hanno offerto circa 5 milioni, si tenta il compromesso. Praticamente preso Arenas. Intanto Dabo ha salutato i tifosi dai microfoni de «La Voce della Nord». Andrà al Manchester City, anche se non ha firmato. «Un po' mi dispiace andare via dall'Italia proprio adesso e lasciare la Lazio. Lascio senza rancore, spero resti Di Canio». È questo il pensiero del calciatore, che poi parla dello scandalo-calcio. «Mi fa rabbia e un po' pena per tutto quello che è uscito sono stato 8 anni in Italia e il solo pensiero di aver giocato in campionati dove succedevano tutte quelle cose che sono venute fuori dalle intercettazioni mi fa veramente rabbrividire». Il giocatore si dichiara sorpreso anche sul coinvolgimento, presunto, della Lazio: «Si mi ha un po' sorpreso, ma credo ci fosse un sistema, almeno è quello che ho capito leggendo. Da giocatore della Lazio si può dire tutto tranne che eravamo favoriti sul campo, visto che la passata stagione siamo stati massacrati». Intanto il pm Ceniccola ha chiesto il rinvio a giudizio di 5 responsabili degli Irriducibili e altri due tifosi accusati, a seconda delle posizioni processuali, tra l'altro, anche di associazione per delinquere, diffamazione e violenza privata. L'indagine ha preso le mosse da una denuncia presentata nel 2001 dall'ex patron del club biancoceleste Sergio Cragnotti.