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Il varesino domina anche la sedicesima tappa sul monte Bondone

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Veste ancora una volta i panni di Devastator e praticamente umilia tutti gli avversari, ma quali avversari, purtroppo per loro non sono in grado di avversare niente lungo il cammino inarrestabile della maglia rosa. Ci si affannava a trovare temi, ci si immaginava che qualcuno potesse lottare quasi alla pari con il varesino: l'arrivo in salita del Monte Bondone, si diceva, avrebbe messo le ali ai piedi di Simoni, che correva in casa. Avevamo perfettamente ragione: la tappa di Trento ha davvero messo le ali ai piedi a Gibo. Ma il problema è che nemmeno questo basta a reggere il confronto con lo straordinario Basso con cui tutti stiamo avendo a che fare. Ivan assesta un altro colpo al Giro, non possiamo nemmeno dire che sia quello del ko perché già sul San Carlo ci eravamo espressi più o meno in questi termini: se Basso mena fendenti sulle salite a lui più adatte (come ieri), nelle crono, e anche nelle scalate più ardue (come a La Thuile), non si vede davvero all'orizzonte un modo per lottare ad armi pari. Simoni, con pessimo humour, qualche giorno fa aveva parlato di pistolettata nelle gambe; pare chiaro che in gruppo viga una totale sfiducia nei confronti della possibilità che Basso sia battibile: sono tutti convinti che solo un evento extra-agonistico (tipo la gastroenterite sullo Stelvio) potrebbe mettere fuori causa Ivan. Ma ovviamente si spera che una cosa del genere non avvenga, perché questo corridore sta meritando tutti i risultati che ottiene, è un simbolo: con l'abnegazione, la tenacia, la voglia di migliorarsi stagione dopo stagione, Basso ha raggiunto livelli impensabili. Ed ora andrà al Tour da strafavorito, per tentare una doppietta (Giro e Tour, appunto) che solo Roche, Indurain e Pantani hanno centrato negli ultimi 20 anni (e prima di loro soltanto Coppi, Anquetil, Merckx e Hinault). Della tappa di ieri che dire? Dopo la fuga del giovane colombiano Rubiano, finita alle pendici del Bondone, la Csc di Ivan ha preso in mano la situazione. Il ritmo dei gregari di Basso è stato sufficiente per staccare tre quarti di gruppo (tra gli altri Scarponi e Danielson, che era ottavo in classifica); a 12 km dalla vetta, Piepoli si è messo in testa aumentando l'andatura per favorire un attacco del suo capitano Simoni. La sferzata del pugliese ha fatto fuori in un colpo solo Di Luca, Savoldelli e Cunego, e davanti, con Basso e Simoni, sono rimasti (tra quelli di classifica) solo Gutiérrez e Belli. Ai 9 km Gibo si è giocato il tutto per tutto, partendo secco ancora con Piepoli. A Basso (come già sulla Maielletta con Cunego) sono bastate quattro pedalate per rientrare su Simoni, e poche di più per staccarlo e spiccare un magico volo di 7 km in cui ha scavato distacchi incredibili. Simoni risale in classifica, ma Ivan è lontanissimo: e il bello è che pare ancora in crescita.

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