Il medico azzurro Castellacci «Francesco fa grandi progressi ma è presto per i pronostici»
Francesco Totti ed il Mondiale: occasione unica, forse irripetibile. Sarà per questo motivo che dal momento del suo infortunio alla gamba sinistra il fantasista della Roma ha iniziato una rincorsa che dovrebbe concludersi il giorno dell'esordio con il Ghana. Anche a Coverciano Totti sta seguendo alla lettera il programma di recupero pianificato dallo staff tecnico della Roma in collaborazione con il professor Mariani e la sua equipe: il capitano giallorosso, oltre a svolgere il lavoro del gruppo, spesso resta in palestra per sostenere un carico supplementare. Vito Scala, preparatore atletico della Roma e della nazionale, lo segue come un'ombra. Stesso dicasi per lo staff medico azzurro: il professor Enrico Castellacci è attento ad ogni minimo particolare. «Francesco sta seguendo il programma di tutti i suoi compagni - spiega il medico della nazionale azzurra - ma aggiunge al lavoro quotidiano anche degli esercizi fisici già concordati con i terapisti al momento dell'incidente. Sta migliorando di giorno in giorno, ma è ancora presto per fare valutazioni dettagliate, e soprattutto per fare delle previsioni in vista della sfida d'esordio contro il Ghana». Intorno a Totti c'è tanta fiducia, e non potrebbe essere diversamente. Anche se, a dir la verità, almeno con i colori azzurri il giocatore dovrà, una volta per tutte, affermarsi in maniera definitiva. Troppo lontano l'Europeo del 2000 che lo vide protagonista con Zoff commissario tecnico. Troppo brutti i ricordi dell'ultimo Mondiale in Corea con l'espulsione comminata da Byron Moreno nella sfida contro i padroni di casa; per non parlare affatto dell'ultima prestazione agli Europei del 2004 in Portogallo: una partita giocata, prova tv, tre turni di squalifica e torneo chiuso ancor prima di cominiciare. Tra passato e futuro il capitano della Roma cerca di inseguire un sogno che ha in testa sin da quando era bambino, da quando, con la maglia della Lodigiani, tirava i primi calci ad un pallone. Oggi più di ieri Totti vuole questo Mondiale. Ha iniziato la sua rincorsa impossibile già la sera dell'infortunio. Era il 19 febbraio quando lo staff medico del professor Mariani decise di operarlo a Villa Stuart. Da quel momento in poi è stata una corsa contro il tempo per cercare di arrivare puntuali ad un appuntamento a cui non si può mancare. Con ogni probabilità non sarà l'ultimo appuntamento internazionale di Totti, di certo sarà il più importante: troppa la voglia di ottenere una rivincita prendendo per mano una squadra che oggi sembra quasi smarrita, travolta dallo scandalo delle intercettazioni. Troppo il desiderio di dimostrare a tutti che il capitano della Roma non è quel giocatore snobbato dalla giuria di France Football in occasione dell'assegnazione del Pallone d'Oro. Per questo, quasi chiuso in se stesso, sta preparando il Mondiale in maniera esemplare. Ore ed ore trascorse in palestra per recuperare la migliore condizione fisica: il lavoro lo ha scolpito, nervi e muscoli per affrontare una sfida che sembra quasi impossibile. Abbandonati i timori di non potercela fare, ora Totti si prepara alla fase più delicata di tutto il programma. Ci vorranno ancora alcuni giorni per riconquistare tono muscolare e forza atletica, ma le due settimane che mancano alla sfida con i ghanesi sembrerebbero sufficienti per portare il giocatore ad una condizione accettabile. Fino ad oggi, dopo l'infortunio subìto, ha collezionato quasi cento minuti giocando nella finale di ritorno di Coppa Italia contro l'Inter e nell'ultima di campionato con il Milan. Lippi attende i due test contro Svizzera ed Ucraina per capire se potrà contare su Totti sin dall'inizio. In un clima in cui c'è poco da star allegri, il c.t. può sorridere pensando al suo campione ritrovato.