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Notte di stelle

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Non c'è l'Italia, in questa finale di Parigi della Champions League, e ormai si tratta di una regola, più che di una eccezione. Uscita ai quarti l'Inter contro un'avversaria più che abbordabile, le altre due italiane sopravvissute si sono arrese alle due finaliste di questa sera: resa quasi incondizionata della Juventus di fronte all'Arsenal, sulla linea internazionale il cellulare di Moggi non aveva campo, buona prova del Milan di fronte al Barcellona, con un torto arbitrale vistoso nella partita di ritorno, che in ogni caso sarebbe andata ai supplementari con tutti i rischi del caso. L'affrontano da differenti prospettive, questa partita affascinante, il Barcellona e l'Arsenal: i catalani larghi dominatori della Liga, fino a scrollarsi di dosso ogni tensione nella fase conclusiva del campionato, obbligati invece i londinesi a battersi fino in fondo in Premier League, per scavalcare il Tottenham al quarto posto e assicurarsi in qualsiasi caso un posto nella massima competizione europea per la prossima stagione. Promette spettacolo, lo scontro parigino, nonostante tradizionalmente le finali di Champions League vengano interpretate, almeno nelle fasi iniziali, con la massima attenzione, un po' penalizzando le aspettative degli spettatori, dal vivo o sugli schermi televisivi. Però le due rivali hanno caratteristiche tali da rinnegare in partenza ogni ipotesi di gara al risparmio: coscienti di avere nelle rispettive file giocatori in grado di risolvere in un solo episodio felice, così più che la regola dei piccoli passi conterà quella di segnare un gol di più degli avversari, come naturalmente tutti si augurano. Il complesso della stagione sembrerebbe indicare i blaugrana come favoriti, anche se con margine irrilevante. L'Arsenal vanta un finale di stagione sorprendente in relazione all'avvio molto sofferto, che l'aveva visto piombare in una posizione di classifica imbarazzante per una formazione della sua levatura. A parte i numeri promessi da canarini che si chiamano Ronaldinho ed Eto'o per il Barcellona, elemento di grande fascino sarà il probabile passo d'addio di Titì Henry con la maglia dell'Arsenal, che già un congedo doloroso lo ha sofferto con l'abbandono del leggendario Highbury. Nella prossima stagione, è possibile addirittura che Henri vesta colori dei rivali di stasera.

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