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di ALESSANDRO AUSTINI LA STAGIONE della Roma non è finita a San Siro.

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L'ingresso in Champions, a discapito di una o più squadre penalizzate, appare al momento un'eventualità concreta. I tifosi ci credono. Il capitano anche. «Se le persone preposte prenderanno atto di tutto quello che è successo - ha detto ieri Totti - noi siamo a ridosso del quinto posto e toccherebbe a noi entrare in Champions. Dobbiamo solo aspettare. La Roma è una grande squadra, supportata da un grande pubblico e merita più della qualificazione in coppa Uefa». Insomma, ci vorrà tanta pazienza e non solo. Il timore di essere risucchiati dalla feroce corrente che sta spazzando via il sistema calcistico italiano è inevitabile. «Spero che la Roma non venga coinvolta» si è augurato ieri Totti che ha partecipato alla presentazione dello spot delle patatine Pringles che lo vede protagonista. «Se la Roma facesse parte di questa vicenda - prosegue - probabilmente avrebbero già tirato fuori la notizia. Anche se non si sa mai... Speriamo che tutto si possa risolvere nel migliore dei modi e che chi ha sbagliato paghi scontando sanzioni severe, altrimenti non si cambia. Tutto il mondo del calcio sapeva di questa situazione ma nessuno usciva allo scoperto. Io mi sono tirato indietro alcune volte perché appena parlavo, dicendo la verità, venivo deferito». Alla luce dello scandalo emerso dalle intercettazioni, Totti considera ancor più azzeccata la sua scelta di restare nella capitale. Trasferirsi alla Juve o al Milan sarebbe stato l'errore più grande della sua carriera? «Si, ed è proprio per questo che non l'ho fatto» risponde il capitano senza indugi. «È stata una scelta fatta col cuore - prosegue - e ora sono ancor più contento della mia decisione. Da adesso in poi vincere a Roma sarà meno difficile. Noi, con tre-quattro acquisti di altissimo livello, saremo ancora più competitivi». Parole d'amore per i colori che non ha mai tradito. Totti rincara la dose nei confronti delle «grandi» che da qualche giorno sembrano diventate un po' più piccole. «L'ho sempre detto e lo ripeto: preferisco uno scudetto a Roma che dieci a Milano o a Torino». Qualcuno gli ricorda che è in corso l'interrogatorio di Moggi e lui se la cava con la solita ironia. «Ecco perché hanno bloccato tutta Roma... ». Il Mondiale è ormai alle porte e Totti si avvicina con fiducia all'appuntamento che si è conquistato con tanto sudore e forza di volontà. «Per la prima gara con il Ghana sarò al cento per cento. Se giocheremo concentrati, sapendo di essere una grande squadra, tutto il resto non conterà niente. Siamo tra le due-tre pretendenti al titolo». Il possibile arrivo di Rivera in Figc, per dirla alla Spalletti, gli garba. «È una figura importante e potrebbe esserlo anche per la Nazionale». Battuta finale sui festeggiamenti della Juventus dopo la conquista dello scudetto «Non ho visto niente, stavo dormendo con mio figlio. Le parole di Capello? Vuol dire che sa anche altre cose... ». Perrotta sarà compagno di Totti al Mondiale e si schiera a fianco del capitano anche nel tono delle dichiarazioni. «Non ho visto le lacrime di Moggi. Se tutte le accuse - dice il mediano, premiato ieri dall'Ussi assieme a Spalletti - verranno provate, dovrà pagare». Lo stesso tecnico, ovviamente, attende con ansia le decisioni della giustizia sportiva. «Se i verdetti di domenica - spiega Spalletti - cambieranno dobbiamo farci trovare pronti, con le caratteristiche giuste per poter sfruttare la situazione nel caso in cui qualcuno avesse barato».

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