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Sarà dura festeggiare per lo spettacolo farsa

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Una recita vera, lontana, abbiamo saputo, dalla realtà dei fatti, apprenderemo prima o poi se questo spettacolo fasullo sarà ancora ritenuto plausibile. Non attori, l'hanno interpretato: marionette, invece, e finalmente si riuscirà a sapere con certezza chi era a tirare i fili, senza la minima legittimazione al ruolo. Un pomeriggio di fantasmi, dieci partite destinate ad essere seguite con un distacco che, in tempi di regolarità, sarebbe stato giustificato soltanto per gli episodi senza interessi di classifica. Interessi teoricamente ancora in piedi, e proprio ai livelli più elevati. Con la capolista a Reggio Calabria, per il non disagevole punticino dell'ennesimo teorico tricolore, Milan e Roma con labili speranze per i rispettivi obiettivi, primato o quarto posto in extremis, l'uno di fronte all'altra. Tutti ben sapendo, però, che molto probabilmente si tratterà di impegni inutili, dunque non feroci come la classifica attuale, precaria, dovrebbe imporre. Vedremo in campo tanti protagonisti, ma forse soltanto degli zombie che il loro evento agonistico avevano vissuto, senza avere la coscienza di avere mentito, quasi tutti inconsciamente, al tifo che li ama, ma che più di loro ama uno sport che vorrebbe libero da ombre inquietanti. Potremmo perfino vedere, in questo ultimo turno, arbitri che si svestono ai bordi del campo per indossare in pubblico la loro divisa, così da evitare il rischio di essere sequestrati e chiusi a chiave nello spogliatoio, senza poter tornare a casa. Come è accaduto a Paparesta, zitto e mosca sull'episodio, forse consapevole del rischio di violare la sola legge riconosciuta, quella «legge del gruppo» imposta da Moggi e dai suoi goffi compari. Leggevo ieri mattina un titolo a a tutta pagina di Repubblica che recitava: «La bufala doc ora si alleva sul Po». Francamente ci ho messo un po' a capire che non si trattava di un servizio da Torino su arbitri e scommesse, ma di onesta mozzarella. E a proposito di scommesse, non riesce facile comprendere come gente che guadagna centinaia dei vecchi miliardi debba tentare di lucrare qualche vecchio milioncino puntando, fuori legge, sui risultati delle partite, se avessero bisogno di una colletta noi siamo qui. La curiosità, di tutti, sarà attratta dalle immagini del dopopartita. Chi festeggerà che cosa? Sarà dura, ma della consistenza di certe facce non è mai lecito dubitare.

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